Nathan Graff, l’ebreo vittima di accoltellamento a Milano qualche giorno fa, ha detto in un’intervista a Repubblica: “Sto bene, grazie a Dio”. L’uomo presenta in maniera evidente due tagli sul volto tumefatto che sono stati suturati dai sanitari e Nathan, ancora ricoverato all’ospedale Niguarda, aggiunge: “non ci sarà bisogno di nessuna ricostruzione plastica”.
A Repubblica Nathan ha spiegato come è avvenuto l’episodio di violenza: pare che fossero le otto e, mentre stava tornando dal lavoro, un uomo lo ha assalito alle spalle e ha iniziato a ferirlo col coltello. Nathan a questo punto si è girato e ha cercato di difendersi ma poi è caduto a terra, prima sul marciapiede, poi sulla strada. Il suo aggressore portava un cappuccio sulla testa e perciò non potrà mai riconoscerlo.
Nathan aggiunge che il Signore lo ha protetto e la presenza di alcuni testimoni che hanno assistito alla terribile scena lo ha salvato. In pochi secondi, l’aggressore ha colpito Nathanh con ben nove coltellate. Nathan è convinto che si è trattato di un’aggressione antisemita ma non può e non vuole accusare nessuno. L’uomo pensa che lo scopo di questa aggreesione sia stato quello di colpire la comunità ebraica a Milano.
L’uomo abita con la famiglia a Milano da tempo e lavora in una vineria kosher che serve molti locali milanesi. per l’ingiustificata aggressione Nathan ha ricevuto tantissimi messaggi di affetto e di solidarietà, anche in ospedale da parte di emdici e infermieri vi sono stati gesti di affetto e comprensione.
Intanto a Milano è stata rafforzata la sicurezza nei luoghi più rischiosi come sinagoghe, scuole, centri culturali, abitazioni di esponenti della comunità ebraica, ma Nathan è un uomo forte e si riprenderà, nella speranza che non accadano più atti di questo genere che riescono a sconvolgere anche un tipo tranquillo come lui.
L’antisemitismo è un grosso problema che affligge le comunità ebraiche nel mondo e non ha risparmiato nemmeno il figlio di Michael Douglas.