Attacchi terroristici di matrice islamica a Parigi: tutta la città è in preda al panico, paralizzata ed attonita. Dopo la ‘ferita’ dell’attentato alla sede di Charlie Hebdo, Parigi si ritrova al centro di un attacco terroristico.
Gli attacchi sono stati pressochè simultanei: due attacchi kamikaze e l’esplosione di una bomba si sono verificati nei pressi dello Stade de France dove si svolgeva la partita amichevole tra Francia e Germania; era presente anche il presidente Hollande, subito scortato fuori dallo stadio e messo in sicurezza.
Una sparatoria, a colpi di kalashinkov, è avvenuta in un ristorante cambogiano nel X arrondissement, altre sparatorie in dislocate zone del centro città (Les Halles, Rue Alibert, Rue de Charonne); ma la strage più violenta è avvenuta alla sala concerti Bataclan, dove circa 1500 persone assistevano ad un concerto di musica rock.
Un blitz delle forze dell’ordine, intervenuta all’interno del teatro, è riuscita ad uccidere cinque terroristi; purtroppo, però, le persone che in un primo momento erano tenute in ostaggio sono diventate vittime dopo che i terroristi, prima dell’intervento delle teste di cuoio, avevano iniziato a giustiziarle “una ad una”, come riferito da alcuni testimoni che sono riusciti a fuggire dal Bataclan. Un quarto d’ora di fuoco in cui i terroristi sono riusciti a ricaricare le armi in almeno tre o quattro occasioni.
Il bilancio delle vittime è in continuo aggiornamento: dalle varie notizie delle diverse testate giornalistiche che stanno documentando questi atti terroristici rivendicati dall’Isis si contano queste cifre: circa 40 morti tra le sparatorie in centro e gli attacchi nei pressi dello stadio, mentre circa 120 le vittime all’interno del Bataclan.
Questo massacro al cuore dell’Europa ha spinto il presidente Hollande a dichiarare lo stato di emergenza ed a chiudere le frontiere.
Si tratta di una rivendicazione da parte dell’Isis che parla dell’11 settembre della Francia, reputata colpevole per gli attacchi aerei ed i bombardamenti in Siria: “Così come voi bombardate i nostri bambini, noi vi stiamo restituendo quello che ci fate quotidianamente” questo si legge in uno dei siti riconducibili allo Stato Islamico.