Ora è ufficiale: dal prossimo Gennaio la cannabis raggiungerà le farmacie delle Aziende sanitarie locali del Piemonte, e sarà disponibile come supporto supplementare alle terapie tradizionali nella cura di determinate patologie. A renderlo noto è stata una delibera della Regione Piemonte, quasi cinque mesi dopo la storica Legge Regionale inerente alla cannabis terapeutica datata 15 Giugno 2015.
Quello della marijuana utilizzata come farmaco è ancora una questione largamente dibattuta e controversa, ma negli ultimi anni numerose ricerche hanno contribuito a sottolineare la potenziale importanza della “canapa” per l’industria farmacologica, demolendo numerosi “falsi miti” che aleggiavano attorno alla cannabis. La questione tuttavia non è nuova, e già da tempo eminenti specialisti del settore avevano iniziato a fare chiarezza sull’argomento, riabilitando per larghi tratti la cosiddetta “erba“.
Una delle penne più illustri a favore del suo utilizzo in medicina è stata sicuramente quella di Lester Grinspoon, professore emerito della prestigiosa Università di Harvard, fondatore della rivista Harvard Mental Health Letter e psichiatra di fama internazionale (basti pensare che fu il primo medico statunitense a prescrivere carbonato di litio per la cura del disturbo bipolare); nonché uno dei maggiori esperti mondiali in materia di droghe.
Grinspoon, autore del libro-rivelazione sulla cannabis pubblicato in Italia con il nome di “Marijuana: La medicina proibita”, dopo decenni trascorsi a studiare la marijuana, ha espresso conclusioni decisamente categoriche a riguardo: “Migliaia di anni di uso della marijuana hanno dimostrato, in particolare negli ultimi duecento anni, che è un farmaco efficace ed è infinitamente meno tossico, ad esempio, dell’aspirina”.
Certo, la cannabis presenta effetti collaterali noti; ma stando all’illustre psichiatra, che mai li ha negati, sarebbero comunque: “Infinitamente minori rispetto agli effetti collaterali di tanti altri farmaci attualmente in commercio”. Ed il Piemonte sembra essere dello stesso avviso, al punto che dal prossimo Gennaio il Servizio Sanitario Regionale si accollerà interamente il costo dei farmaci cannabinoidi, ogni qualvolta un medico riterrà il loro uso “indispensabile” per il trattamento di determinate patologie.
L’assessore alla Sanita della Regione Piemonte Antonio Saitta ha affermato in merito che: “Quando i trattamenti consueti non hanno prodotto gli effetti desiderati, è possibile passare all’impiego ad uso medico della cannabis, e solo per alcune precise patologie gravi”. La sensazione però, osservando il trend recente, è che questo sia solo l’inizio. Il Piemonte si candida così ad essere l’apripista italiano per lo sbarco legalizzato della cannabis nella realtà farmaceutica del nostro Paese.