Usavano pochi materiali: un computer, una centralina ed un cellulare. Tutti i tipi di automobile, dall’ultimo modello a quelle più fuoriserie, erano preda di questi ladri. Questa nuova tecnica è stata scoperta da Gioacchino Piscopo, di 33 anni, con precedenti vari, ad Arzano in provincia di Napoli.
E’ stato colto in fragrante ed è stato arrestato dai carabinieri mentre cercava di rubare una Smart Forse Two di un 46enne di Melito parcheggiata sulla pubblica via, aiutato da un complice. Gioacchino Piscopo ha frenato di botto, e come una furia è sceso dalla Smart e si è fiondato nella Opel Astra che è ripartita a forte velocità.
L’auto dei militari è riuscita a bloccare la vettura dei ladri, dalla quale è riuscito a scappare il complice dell’arrestato. La Smart è stata poi riconsegnata all’esterrefatto proprietario, che nemmeno si era accorto del furto.
Questo ladro digitale, poi, ha affermato di non capire nulla di tecnologia, ma è stato trovato con un computer che grazie ad un cellulare era connesso alla rete. Il suo sistema era semplice ma molto furbo: collegava il computer alla casa costruttrice dell’auto che voleva rubare, e poi, aiutato da un complice forzava la macchina con una classica chiave a T, che è spesso usata per scassinare le portiere.
Una volta riusciti ad aprire la portiera il ladro collegava la centralina dell’auto al pc, bypassando il sistema di controllo centrale. Il metodo che usava è stato ricostruito dai carabinieri grazie ai documenti che sono rimasti sul computer e che il ladro non era riuscito a cancellare al momento della cattura. L’uomo è stato accusato di furto aggravato in concorso ed è già stato condannato per direttissima ad un anno e mezzo di reclusione.