Il caso di Ignazio Sicignano, il pensionato di Vaprio d’Adda che ha ucciso il rapinatore romeno che si era introdotto di notte in casa sua, continua a generare polemiche, e non solo tra l’opinione pubblica. La discussione, in breve tempo, si è infatti spostata sul piano politico, con affermazioni anche pesanti da parte degli esponenti dei principali partiti. Matteo Salvini, ad esempio, ha difeso a spada tratta il pensionato, in pratica affermando che se lo Stato italiano non tutela, allora bisogna difendersi da sé.
Appoggiato in pieno dal suo partito, anche il Governatore della Regione Lombardia, il leghista Roberto Maroni, ha detto la sua, affermando di voler far pagare alla regione le spese legali del processo a carico di Sicignano, indagato per omicidio volontario. Anche l’onorevole Giorgia Meloni, segretario di partito di Fratelli d’Italia, ha voluto far sentire l’appoggio al pensionato, organizzando col suo partito una fiaccolata a Vaprio d’Adda, conclusasi sotto la casa di Ignazio Sicignano, con cori di incitamento a favore dell’uomo da parte di decine di cittadini.
Nonostante il suo partito (Forza Italia) abbia appoggiato con meno intensità il gesto del pensionato, anche Daniela Santanché, da sempre paladina della sicurezza per i cittadini italiani, ha voluto esprimere a modo suo il sostegno a Sicignano. Ospite di Paolo Del Debbio alla trasmissione Dalla parte vostra, la deputata forzista è stata protagonista di una accesa lite con Gianfranco Librandi, deputato di Scelta Civica.
L’argomento del giorno era appunto la vicenda di Vaprio d’Adda. Liprandi affermava che Ignazio Sicignano, l’uomo indagato per omicidio volontario, avrebbe dovuto sparare in alto. Dopo che la Santanché aveva affermato che il pensionato aveva fatto bene a sparare, ecco che arriva la dura replica al parlamentare di Scelta Civica: “Ma si spari in testa!“. Del Debbio, fortemente imbarazzato, manda la pubblicità. Dopo la pausa, però, tutto lo sdegno di Liprandi è evidente, e il parlamentare replica alla Santanché: “Lei si deve vergognare di essere un deputato a dire queste cose“.