No, non si trattava di una strana epidemia come nei film. La vicenda sconvolgente di qualche giorno fa su un volo Lisbona-Dublino della compagnia irlandese Aer Lingus ha finalmente avuto una spiegazione. Come noto ai più due giorni fa, appena dopo il decollo, un passeggero si era sentito male a bordo. Non si trattava di un semplice malore: il ragazzo aveva cominciato a dare in escandescenza, mordendo il passeggero seduto di fianco a lui; poco dopo il ragazzo, in preda alle convulsioni, è morto sull’aereo, costringendo il pilota ad un atterraggio di emergenza a pochi chilometri da Dublino, nell’aeroporto di Cork.
Nelle ore successive, la notizia aveva fatto il giro di tutti i tg, in attesa di capire cosa fosse successo a John Kennedy Santos Gurjao, un ragazzo brasiliano di 24 anni che, a quanto pare, stava andando a Dublino per motivi di studio. Come emerso dall’autopsia, ecco l’inquietante verità: il ragazzo aveva degli ovuli con la cocaina dentro lo stomaco. E non pochi, visto che la quantità complessiva di ‘polvere bianca’ rinvenuta nel suo stomaco era di quasi un chilo. A provocare la morte del ragazzo, è stata la rottura di alcuni degli ovuli a causa dei succhi gastrici, che hanno provocato la fuoriuscita della cocaina nello stomaco.
Il giovane, che quindi stava tentando di introdurre un grande quantitativo di droga all’interno dell’Irlanda è morto così, tra atroci sofferenze provocate dalla rottura di queste capsule, circa 80 secondo gli inquirenti. Gli investigatori hanno poi indagato su chi viaggiasse con lui, ed hanno perquisito una donna portoghese, seduta anch’essa di fianco a lui, che aveva in valigia ben 2 chilogrammi di cocaina. La donna è stata immediatamente arrestata, ma ora le indagini si spostano direttamente in Portogallo, per cercare di capire dove il ragazzo abbia ingerito gli ovuli, e cercare di sgominare un eventuale giro di droga sull’asse Portogallo-Irlanda: capire, insomma, se si tratta di un atto isolato o di un vero e proprio commercio di droga.