A nemmeno un anno di distanza dalla morte del piccolo Loris Stival gli inquirenti hanno concluso le indagini che vedono come unica indagata la madre del piccolo Veronica Panarello. La donna già si trova in carcere in quanto le prove a suo carico sono state gravissime fin dalle prime fasi delle investigazioni ed è lì, nel carcere di Agrigento, che ha ricevuto la notifica della chiusura delle indagini.
La Procura della Repubblica di Ragusa ha depositato una relazione di ben 250 pagine nelle quali viene messo nero su bianco il frutto dell’operato degli inquirenti e dalle quali emergono anche delle spiacevoli novità.
Durante le indagini i familiari della vittima sono stati intercettati e tra essi anche la madre e la sorella di Veronica Panarello; dalle conversazioni si carpisce che le due donne hanno sfruttato la vicenda per arricchirsi, mercificando il loro ruolo di madre e sorella dell’unica indagata.
Ricordiamo tutti che nelle settimane successive al ritrovamento di Loris ed all’arresto di Veronica le due donne erano presenti nella maggior parte dei programmi che trattavano il caso, ora sappiamo che quelle interviste e quelle ospitate erano trattate e lautamente pagate, tanto da far affermare alle donne “è come se ci dessero uno stipendio” : 3500 euro per un’intervista, 2000 euro per l’ospitata a domenica live, “regali” di vario genere e cure mediche, queste le voci del “prezzario”.
Oltre ad essere retribuite le interviste erano anche “preparate” come emerge da un’ intercettazione in cui Barbara D’ Urso afferma “Dobbiamo rimanere sul pezzo, perchè altrimenti l’opinione pubblica si convince che Veronica è davvero colpevole” per convincere la madre di Veronica ad affermare l’innocenza della figlia.
Nella relazione si parla anche del padre di Veronica, Francesco Panarello, reo di aver rubato dei soldi donati alla ragazza da alcuni concittadini.