Vuole bere, ma la cameriera gli dice no: lui sfascia… il suo pub

Sembrava una storia come tante, quella che arriva dal Galles. Un cliente alticcio, una cameriera responsabile, e il locale messo a soqquadro dalla furia dell'uomo. Unico dettaglio: quell'uomo era il proprietario del pub

Vuole bere, ma la cameriera gli dice no: lui sfascia… il suo pub

Lui si chiama Mark Swinstun, ed è un serio candidato al premio ‘Stupido dell’anno’. L’uomo, 45 anni, ha infatti distrutto il Royal Oak, il suo pub. No, non ‘suo’ nel senso del pub che frequenta di solito, ma ‘suo’ nel senso ‘di sua proprietà’. Questa incredibile storia ci arriva dal Galles, precisamente da Penclawdd, un piccolo villaggio di pescatori di nemmeno 4.000 anime, situato sulla costa nord del Paese.

Sembrava una serata come tante quella del Royal Oak, quando ad un certo punto entra Mark Swinstun che, proprio come un normale cliente, ordina da bere. La cameriera, allora, fa notare al proprio capo che sono passate le undici di sera, e dopo le undici l’ordinanza comunale vuole che non si possano assumere alcolici, per la sicurezza della comunità. Swinstun aveva sempre fatto seguire ai suoi clienti questa regola (pena, una pesante sanzione!), e si era sempre dimostrato ben disposto a far seguire la regola. Almeno, fino a quando questa non lo ha privato di una birra fresca per chiudere la serata.

Fatto sta che al primo rifiuto, Swinstun insiste con la sua cameriera, che si rivela però inamovibile: le regole sono regole, e nessuno può infrangerle nel suo pub. E allora Swinstun cosa fa, licenzia la cameriera? Niente affatto, ci sarebbero state troppe questioni coi sindacati. Il nostro eroe ha una soluzione più efficace: prendere il suo escavatore parcheggiato poco più in là e radere al suolo il locale. Il suo locale.

Non sembra avesse già bevuto, ma quello di Swinstun sembra proprio essere stato un raptus di follia, della serie “se non bevo io, non potrà mai più bere nessuno!”. Del locale, non resta più niente. Grande è stato l’imbarazzo tra le forze dell’ordine che sono intervenute sul posto, che non hanno potuto incriminare Mark Swinstun di alcunché, come dichiara al Mirror un portavoce:Non potevamo accusarlo di nulla. L’edificio è di sua proprietà. Un genio dei nostri tempi, senza dubbio!

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