Bambina di 3 anni di 35 kg con diabete di tipo 2

In un ambulatorio pediatrico del Texas è stato accertato un caso di diabete di tipo 2 (diabete dell'età adulta) in una bimba di origine latine di appena 3 anni e dal peso di 35 chili.

Bambina di 3 anni di 35 kg con diabete di tipo 2

Dopo tanti allarmi relativi all’età di comparsa del diabete di tipo 2, che di anno in anno continua ad abbassarsi, una notizia triste e sorprendente arriva anche da un ambulatorio del Texas: una bambina di origini latine all’età di 3 anni pesa già 35 Kg e ha sviluppato una forma di diabete (diabete di tipo 2) caratteristica dell’adulto.

La bambina presentava i seguenti sintomi, apparentemente non rilevanti: sete continua e necessità di urinare di frequente. I genitori, obesi ma non diabetici, sospettando obesità nella figlia, l’anno portata nell’ambulatorio di Houston in cui lavora Michael Yafi, pediatra endocrinologo dell’università del Texas. Qui i medici hanno sottoposto la bimba ad una serie di analisi che hanno escluso l’obesità secondaria e il diabete di tipo 1 ma evidenziato il diabete di tipo 2. Per Michael Yafi si tratta di un caso record dal momento che la bambina, con peso normalissimo alla nascita, è una delle persone più giovani al mondo ad essersi mai ammalata di diabete di tipo 2. L’eccezionalità del caso ha spinto Michael Yafi a presentarlo ai colleghi in occasione del 51esimo Congresso dell’Easd, l’Associazione europea per lo studio del diabete, a Stoccolma; in questa occasione il pediatra ha sottolineato: “L’incidenza di diabete 2 è aumentata drammaticamente in tutto il mondo anche in età pediatrica a causa dell’epidemia di obesità infantile. I medici dovrebbero essere consapevoli della possibilità di trovare la forma adulta della malattia anche in bambini davvero molto piccoli nonostante il diabete di tipo 1 rimanga quello prevalente in età giovanile, anche fra i bimbi obesi”.

Subito dopo l’esito delle varie analisi sono stati prescritti alla bambina 500 milligrammi al giorno del farmaco ipoglicemizzante metformina in forma liquida, da associare però ad attività fisica e ad un corretto apporto calorico giornaliero. Per ora la cura sta producendo gli effetti sperati, considerando che la bambina ha perso già un bel po’ di peso (in un semestre ha perso un quarto del suo peso iniziale) e i livelli di zucchero nel sangue si stanno normalizzando.

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