Una vicenda ancora fastidiosa si abbatte sul sindaco Ignazio Marino. Da un’inchiesta nei suoi confronti sono emerse presunte irregolarità nei pagamenti a collaboratori effettuate dalla onlus Imagine, fondata nel 2005 dal chirurgo dem, per garantire aiuti sanitari in Honduras e Congo. L’indagine però si potrebbe chiudere con un’archiviazione.
La procura di Roma ha recentemente iscritto il sindaco nel registro degli indagati assieme alla direttrice generale Rosa Garofalo e un ex dipendente Claudio Pignatelli. La contestazione è di truffa e falso. L’iscrizione pare però sia un atto dovuto per consentire ulteriori accertamenti e potrebbe portare i pm romani a concludere le verifiche a favore del sindaco.
La vicenda della Onlus di Marino aveva già fatto parlare alla vigilia del ballottaggio tra il candidato dem e il sindaco uscente Gianni Alemanno. Infatti, un dossier pubblicato sui giornali di centrodestra aveva rivelato un giro di pagamenti irregolari da parte dell’associazione allo scopo di evadere il fisco.
Ignazio Marino ha sempre sostenuto di rappresentare la parte lesa e di non aver mai ricevuto avvisi di garanzia in proposito. Anzi, ha minacciato di fare querela per diffamazione. Era stato proprio il chirurgo a chiedere l’intervento dei magistrati e aveva denunciato misteriosi furti e sabotaggi nella sua onlus.
Il sostituto procuratore Pantaleo Polifemo sta accertando se gli assegni staccati dall’Onlus Imagine a favore del tecnico informatico Carlo Pignatelli tra il 2012 e il 2013 sono regolari. La procura ha intenzione di accertare se Pignatelli è stato sempre retribuito attraverso tre assegni. Di questi però uno solo è stato intestato all’informatico gli altri due a persone fittizie. Ma Pignatelli pare abbia incassato gli altri due assegni per mezzo di una girata.
L’avvocato Aureli, legale del sindaco, ha detto: “Non ci risulta che sia indagato Marino e non ha ricevuto alcun avviso di garanzia.Imagine semmai è parte lesa e non si capirebbe co me il suo ex presidente possa essere indagato. L’unico che ha beneficiato di questa operazione è Pignatelli che invece di pagare le imposte su 15mila euro all’anno, ne ha pagate solo su 5mila perché gli altri 10mila sono stati formalmente versati con assegni intestati a due persone poi risultate essere inesistenti su indicazione dello stesso Pignatelli. Ma su tutte le retribuzioni Imagine ha pagato sempre le ritenute di acconto e i contributi”.