Aumento acconti IRAP e IRES: nuova stangata per le società

Aumento acconti IRAP e IRES: a dicembre saranno le società a "patire il freddo". Si passa a 102,5 per supplire all'IMU, mettendo in seria difficoltà le piccole aziende con poca liquidità

Aumento acconti IRAP e IRES: nuova stangata per le società

Il Governo ha deciso l’incremento degli acconti IRAP e IRES per le società di capitali al fine di sgravare i cittadini dell’IMU.

Di conseguenza, entro il 10 dicembre, le aziende dovranno adeguarsi nei versamenti, con un aumento previsto dal 101 al 102,5. Secondo le stime, questi due punti e mezzo percentuali graveranno sulle aziende per una media di 1200 euro.

Questa modifica va ad aggiungersi all’aumento effettuato già a giugno di quest’anno, che aveva già toccato il primo punto percentuale.

Di per sé si tratta di un aumento in acconto, quindi un’anticipazione maggiorata e non un effettivo aumento delle tasse, ma come sostenuto da più esperti, in un momento in cui nelle aziende scarseggia la liquidità, anche questo modifica grava pesantemente sulle società.

Non si tratta di cifre enormi ma sommate alla elevata pressione fiscale e alla diminuzione di erogazioni di credito, questi importi seppur esigui rischiano di far soffrire numerose piccole realtà.

La Cgia informa che, a fronte dell’aumento degli acconti di 1,5 punti percentuali, le società di capitale verseranno un miliardo di euro in più.

Giuseppe Bortolussi (CGIA Mestre) ha spiegato: “La copertura della prima rata dell’Imu è saltata a seguito del mancato pagamento della sanatoria delle concessionarie dei giochi e, soprattutto, in ragione del fatto che la Pubblica amministrazione non ha saldato i suoi debiti nei confronti delle imprese. Ebbene, a pagare il conto saranno queste ultime che, per gli anni di imposta 2013 e 2014, si vedranno aumentare di 1,5 punti percentuali gli acconti fiscali Ires e Irap. Insomma, oltre al danno la beffa”.

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