Referendum Grecia: stravince il no! Tsipras: “Democrazia non sottostà al ricatto”

Nel referendum per decidere se accettare o meno le proposte di austerity dell'Eurogruppo, il popolo greco ha votato no. Ora, la palla passa a Tsipras

Referendum Grecia: stravince il no! Tsipras: “Democrazia non sottostà al ricatto”

Al grido di Oxi si conclude una giornata storica per la Grecia, che ha detto no alla Troika e al piano di austerity. Esplode la gioia in Piazza Syntagma, che per un giorno ha rappresentato il centro propulsore del fronte anti-austerity europeo. A votare, circa il 65% dei cittadini greci (il quorum era fissato al 40%), con oltre il 61% che ha votato per il no. Un risultato schiacciante, quindi, al di là di ogni ragionevole previsione.

Ha vinto il no, ma vince soprattutto il governo Tsipras, che aveva lasciato il tavolo delle trattative proprio per dar voce al popolo greco: una mossa rischiosa, che ha messo in bilico l’intero esecutivo, ma che alla fine rende ancor più convinto il leader greco, forte del parere degli elettori.

“Abbiamo dimostrato che non si può ricattare la democrazia, commenta Tsipras, che prosegue: Non è una rottura con l’Ue, domani ricominciamo a lavorare per uscire dalla crisi e per riportare alla normalità il sistema delle banche”. Testa dunque ai negoziati, anche se non tutti hanno preso bene il risultato del voto: Risultato deplorevole per il futuro della Grecia”, ha affermato Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, mentre il vicecancelliere tedesco Gabriel dice: “Ora addio al compromesso”.

Secondo alcuni rumors, peraltro, l’uscita della Grecia dall’euro porterebbe un buco di svariati miliardi nei conti della Germania, motivo per il quale siamo sicuri del fatto che non ci sarà un muro contro muro tra Eurogruppo e Grecia, anche se ora i rapporti sono inevitabilmente più tesi.

Conseguenze pesanti anche sulla politica greca: il leader dell’opposizione (ed ex premier) Samaras, si è dimesso dopo aver sostenuto (e perso) la linea del sì. A favore del sì si era schierato anche Papandreu, mentre il fronte del no è stato sostenuto anche dal partito di ultra-destra Alba Dorata.

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