A Diyarbakir, città a sud-est della Turchia, durante un comizio elettorale c’è stata un’esplosione, forse due secondo altre testimonianze. A seguito dell’esplosione hanno perso la vita quattro persone, di cui un ragazzino di sedici anni e un ragazzo di venti, e i feriti sono circa trecentocinquanta.
In un primo momento si è pensato a un guasto alla centralina elettrica, ma visti i feriti e le condizioni gravi delle persone presenti si pensa possa trattarsi di un attentato. Il premier Ahmet Davutoglu ha dichiarato che ancora non è ben chiaro cosa sia successo: “Non è chiaro se si sia trattato di un incidente o un attentato. Forse è stato un attentato”. L’ipotesi dell’attentato resta comunque la più plausibile.
Nella piazza della città si stava svolgendo il comizio elettorale dell’Hdp, il Partito democratico del Popolo che vuole essere l’unico partito di origine curda a sedere in parlamento, quando c’è stata una prima esplosione in un cestino dell’immondizia e poi una seconda esplosione vicino a un trasformatore. Sono state almeno 50 le persone colpite da questa seconda esplosione.
La manifestazione è stata subito annullata, ma sono stati numerose i militanti che sono rimaste nella piazza facendo volare sassi e ricevendo in risposta dalla polizia lacrimogeni e idranti.
Il ministro dell’energia ha escluso che l’esplosione sia stata causata da un guasto alla centralina elettrica.
“Invito tutti a non cedere alle provocazioni. Non dobbiamo cadere nella trappola. Continuiamo il nostro lavoro per le elezioni” ha dichiarato il premier Ahmet.
Selahattin Demirtas, leader del partito curdo, è sicuro si tratti di un attacco in vista delle imminenti elezioni: “I poteri dietro a questo attacco saranno, spero, scoperti”.
Ahmet Davutoglu, inoltre, ha promesso di verificare il prima possibile cosa sia successo realmente: “Verificheremo nel più breve tempo possibile se s’è trattato di un attacco o di un qualche tipo di provocazione”.
Domani avranno luogo in Turchia le elezioni e questa è solo una delle tante manifestazioni e attacchi che sono avvenuti in questi giorni. Proprio giovedì, infatti, prima e dopo un comizio ci sono stati degli scontri che hanno causato numerosi feriti. “Ci sono stati 200 feriti, di cui 3 gravi, inoltre sono state date alle fiamme 150 automobili appartenenti a nostri sostenitori. Nonostante vi siano delle prove concrete e delle immagini nessuno è stato fermato dalle autorità” ha commentato così Selahattin Demirtas, leader dell’Hdp, gli scontri di giovedì.