Non ha più lacrime da versare Carmina, la mamma di Stefano Salvatori, il giovane diciassettenne caduto da una balaustra dei “giardini del principe”a Palestrina. Parenti, amici, conoscenti si susseguono per darle tutto il conforto necessario per poter superare una perdita così forte. Sbigottimento ed incredulità sono i sentimenti che caratterizzano questa vicenda che presenta ancora molte lacune sulla ricostruzione dei fatti.
La mamma, il papà e la sorella Manila spendono solo parole dolci per ricordare Stefano. Un angelo che collezionava santini, aiutava gli altri ad avvicinarsi alla preghiera, frequentava gli scout e che regalava ai genitori sempre soddisfazioni. Insomma, il figlio che tutti vorrebbero.
Il papà Maurizio ricorda il momento in cui ha appreso la notizia che gli ha subito fatto presagire il triste epilogo. Dopo le 22 di sabato scorso un’amica telefona a casa di Stefano comunicandogli che il figlio era caduto dalla balconata del Parco e che l’ambulanza lo stava portando in ospedale. Non appena si è verificato il fatto, la notizia si è diffusa a macchia d’olio tra i coetanei di Stefano che si sono precipitati all’ospedale nella speranza che da quell’incubo potesse sfociare un miracolo. Ma sfortunatamente così non è stato. La brutta notizia è stata comunicata alle 00.48. Tutti i presenti lì: amici degli scout, compagni di classe, parenti sono scoppiati in un pianto pieno di disperazione per la morte così beffarda del loro caro amico.
Ai carabinieri, gli amici che si trovavano con lui al parco, hanno detto che si è trattato solo di una tragica fatalità. Stefano si è sporto un pò troppo dalla balconata, perdendo l’equilibrio e cadendo giù senza via di scampo. Sulla balconata del tragico evento, gli amici hanno appeso un messaggio co scritto: “Buon viaggio Ste” e numerosi sono stati i messaggi di cordoglio e disperazione degli amici e i mazzi di rose bianche.
Tutti gli volevano un gran bene e non riescono ancora a capacitarsi come un ragazzo così speciale e gentile con tutti abbia potuto perdere la vita in maniera così “stupida”. Dolore e rabbia cedono il posto al silenzio. Perchè in questi casi non si hanno più parole per esprimere il disappunto per una vicenda simile.