Da Canale 5 a San Vittore, il passo è breve. E’ questa la clamorosa parabola di Giuseppe Mazzitelli, tronista del programma di Maria De Filippi Uomini e Donne nella stagione 2010. Il 35enne, infatti, è stato arrestato in flagranza insieme ad altre tre persone dopo una lunga indagine anti-droga condotta dalla Procura di Milano. Il gruppo di ragazzi, secondo i detective, sarebbe sospettato di gestire un traffico internazionale di stupefacenti: una teoria più che fondata, visto che tra Mazzitelli e gli altri tre arrestati sono stati sequestrati 258,25 chili di hashish.
La scoperta è avvenuta in un box di viale Ca’ Granda, in zona Niguarda, dove i Carabinieri hanno trovato la droga già stoccata, mentre nelle abitazioni di Giuseppe Mazzitelli e degli altri 3 arrestati (Mattia Langiu, 35 anni, Marco Milani, 32 e Alessandro Ungaretti, 29 anni, l’unico con precedenti alle spalle), sono stati trovati quasi 17 chili di marijuana, e oltre 120mila euro in contanti. Valore totale dei beni trovati nell’abitazione, circa 400 mila euro.
L’operazione, denominata Car Sharing, è partita più di quattro mesi fa, ed era puntata principalmente su Mattia Langiu, il quale non fa da otto anni la dichiarazione dei redditi; vive sì in una casa popolare, ma va in giro con un’Audi A4, oltre a possedere sei orologi di valore. Gli inquirenti, insospettiti, hanno continuato le indagini, che hanno subito una decisiva svolta quando, alla dogana, viene intercettato un pacco che da Langiu era destinato a Barcellona: al suo interno, vengono trovati dei porta cd che contenevano a loro volta 100mila euro in contanti. Questi soldi, come è stato ricostruito poi, sono serviti a pagare la partita di hashish sequestrata dai Carabinieri. E’ lì che vengono ricostruiti i contatti di Langiu, che portano fino a Giuseppe Mazzitelli e agli altri due, che possiedono degli immobili a Ibiza e Barcellona e che vengono pedinati per mesi.
I ragazzi sono stati molto attenti ai loro spostamenti, proprio per evitare guai con le forze dell’ordine: bonifiche, auto a noleggio e tutta una serie di accortezze che “Ci aspetteremmo da criminali di più alto spessore. Non da quattro trentenni, alcuni di loro incensurati. Questo ci fa pensare che il gruppo sia attivo da tempo“, hanno dichiarato le forze dell’ordine.