Palmira è caduta: le difese imbastite in fretta e furia dai miliziani lealisti non hanno retto all’assedio dell’Isis, finendo con lo sgretolarsi con sin troppa facilità. Un’eventualità comunque tutt’altro che impronosticabile, vista la disorganizzazione con cui era stata allestita la disperata difesa della città. Per i terroristi, è stato un gioco al massacro: nell’orribile bagno di sangue sono stati coinvolti anche numerosi militari fedeli al governo, catturati e trucidati in seguito alla rotta.
A riferire della caduta di Palmira è stato l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, che ha sottolineato come i fondamentalisti islamici abbiano torturato e giustiziato barbaramente i miliziani siriani, decapitandoli sia all’interno che all’esterno del perimetro cittadino; ed ovviamente, immortalando il delirio omicida con gli immancabili filmati e le fotografie di rito, immediatamente pubblicati sui siti internet vicini alla causa dei fanatici jihadisti.
I sopravvissuti sono stati coinvolti in una frettolosa diaspora, mentre dietro di loro si consumavano gli orrendi delitti ai quali l’Isis oramai ha abituato il mondo intero. L’evacuazione ha coinvolto tutti i settori di Palmira, compreso l’ospedale, poi conquistato dai terroristi insieme alla prigione, ai quartieri della periferia ed a quasi tutto il centro. Ma la cosa più spaventosa è che Palmira era considerata una delle città maggiormente fortificate di tutta la Siria, fino alla sua caduta. Eppure, come già detto, è bastato veramente poco ai terroristi per impossessarsene.
E’ questa al momento una delle maggiori preoccupazioni: la dimostrazione di forza soverchiante dell’Isis ai danni delle autorità siriane, sempre più allo sbando. L’altra è invece relativa al magnifico sito archeologico ora sotto il controllo degli jihadisti, tant’è che Mamun Abdulkarim, direttore del Dipartimento delle antichità siriano, ha reso noto che centinaia di reperti presenti a Palmira sono stati preventivamente messi in salvo, affinché non cadessero nelle mani dei terroristi. Intanto l’incubo della città è iniziato: coprifuoco totale, interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica, rastrellamenti casa per casa.
Ed è così che uno dei “centri della Resistenza più fortificati della Siria” si sta già riducendo ad una città fantasma, apprestandosi a diventare un altro centro operativo dell’Isis. Con una facilità che lascia atterriti.