Pisa, lettera anonima a studentessa modello: “Una negra non merita 10”

Dopo una serie di lettere anonime trovate nel diario e nella cartella, il padre di una ragazza senegalese di una scuola di Pisa ha deciso di denunciare il fatto alle autorità

Pisa, lettera anonima a studentessa modello: “Una negra non merita 10”

Il razzismo, si sa, non ha confini e, purtroppo per noi, non ha nemmeno età, a giudicare dall’increscioso episodio all’interno di un istituto superiore di Pisa: Non si è mai vista una negra che prende 10 a Diritto, recita questo squallido bigliettino. Giovedì scorso, il papà della ragazza in questione, una 14enne senegalese, ha sporto denuncia dai carabinieri. Secondo la ricostruzione dei fatti la ragazzina, studentessa modello, nei giorni scorsi avrebbe ricevuto 5 lettere anonime infilategli nel diario e nella cartella, tutte dello stesso tono; sabato, questo che vi abbiamo illustrato, che ha spinto il papà della ragazza a sporgere denuncia ai Carabinieri del comando provinciale di Pisa.

Tutto è cominciato con gli scrutini, che hanno evidenziato quello che era chiaro a tutti: la ragazza in questione era una delle migliori della classe. In qualcuno, il fatto deve aver generato un senso di invidia, sfogato in questa maniera rozza e barbara, con un bigliettino con su scritto: “Quando ve ne tornate al vostro cazzo di paese?”. Grande dispiacere tra i compagni e i genitori degli altri alunni ma, a quanto dice il padre della ragazza, quando questo è andato a parlare con i ragazzi (non a minacciarli, né con tono di rimprovero), questi hanno risposto in maniera glaciale, disinteressata, come se la cosa non li riguardasse, dice il padre, un operaio di 56 anni, che da 15 vive in Italia.

La quattordicenne ha dichiarato nella denuncia: “È una situazione che mi fa stare male perché sapere che in classe c’è gente che pensa queste cose di me è davvero doloroso. Hanno anche scritto che non esiste che una negra possa diventare avvocato. Secondo il preside dell’istituto di Pisa, “si tratta di qualcuno della classe”, e la cosa mette ancora più tristezza: chi può condividere con una persona l’intero anno scolastico e disprezzarla in questa maniera becera, per il colore della sua pelle? Saranno i Carabinieri a far luce sull’accaduto.

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