Isis, cade Ramadi: più di 500 morti. Pronta controffensiva

Dopo la caduta di Ramadi, costata 500 morti tra civili e forze di sicurezza iracheni, è pronta la controffensiva dei paramilitari sciiti. Il Segretario statunitense John Kerry è sicuro: "Presto la situazione si capovolgerà"

Isis, cade Ramadi: più di 500 morti. Pronta controffensiva

E’ costata la vita a più di 500 persone la perdita di Ramadi, capoluogo dell’Iraq occidentale caduto nelle mani dei fondamentalisti islamici dell’Isis in seguito ad un lungo assedio, che ha rappresentato finora la più grande sconfitta militare del governo di Baghdad. Ma stando ad un portavoce dei paramilitari sciiti sarebbe già pronta la controffensiva per cacciare i terroristi al di fuori dei confini della città: Hashid Shaabi, questo il nome dell’informatore, ha infatti rivelato a Reuters che i paramilitari si sono già mobilitati per raggiungere la provincia di Anbar, spiegando però di non poter rivelare i dettagli dell’operazione per motivi di sicurezza.

Ali al-Sarai, un membro della sezione media di Shaabi, ha poi confermato l’indiscrezione con un secco e lapidario: “Attendevano questo ordine, ed ora lo hanno ricevuto”. E’ dunque pronta la controffensiva sciita in risposta alla vittoria dell’Isis, che ha già incassato il “sì” del Primo Ministro Haider al-Abadi, anch’egli impaziente di riconquistare l’area appena finita sotto il controllo dei fondamentalisti islamici. Decisiva per la decisione di al-Abadi la pessima piega presa dalla situazione, poiché fino al giorno precedente la caduta di Ramadi, il Premier iracheno si era sempre detto contrario ad un’azione diretta, per paura di un’eventuale reazione settaria.

Ma al-Abadi ora ha preso la sua decisione: non è più possibile temporeggiare. Questa vittoria per l’Isis vale infatti moltissimo, in quanto non solo ha permesso la conquista di una posizione altamente strategica per il controllo dell’Iraq occidentale, ma ha anche permesso ai fanatici religiosi di trovare nuovo vigore mediatico per il reclutamento di ulteriori adepti. Immancabile il comunicato dei terroristi, che in seguito alla conquista di Ramadi hanno reso noto di aver ucciso “decine di apostati”, un termine utilizzato dai fondamentalisti islamici per indicare le forze di sicurezza irachene.

Haider al-Abadi ha reso noto quest’oggi a Reuters che: “Al momento non abbiamo cifre accurate sulle vittime a Ramadi, ma la stima iniziale è di circa 500 persone uccise, inclusi civili e membri delle forze di sicurezza […] ci sono anche tra 6.000 e 8.000 profughi”. Stime impietose, subito commentate dal Segretario di Stato statunitense John Kerry, in occasione di una conferenza a Seul: “Sono assolutamente certo che nei prossimi giorni la situazione si capovolgerà”.

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