Non si placa il clima di tensione in Burundi, dopo le ostilità drammaticamente scoppiate in seguito al colpo di Stato annunciato dal generale Godefroid Nyombare, prontamente smentito invece dal Presidente Pierre Nkurunziza. Alcune fonti di Xinhua hanno infatti riferito che l’aeroporto internazionale di Bujumbura, capitale del Paese, è stato riportato sotto il controllo dei soldati dell’esercito fedeli al Presidente, dopo che i golpisti erano riusciti a conquistarlo ed a farlo chiudere. Ad Nkurunziza era infatti stato impossibile tornare in Burundi in seguito alla diffusione delle minacce del colpo di Stato, e l’aereo sul quale viaggiava è stato perciò costretto a fare rotta verso la Tanzania.
Dopo i numerosi scontri avvenuti la scorsa notte tra le milizie reazionarie ed i fedeli di Nkurunziza infatti, l’aeroporto è stato definitivamente liberato e riaperto; ma i golpisti dal canto loro, dopo una battaglia a colpi di razzi e mitragliatrici presso la sede della radiotelevisione nazionale, sono riusciti ad oscurare completamente le trasmissioni di quest’ultima. A dare l’annuncio è stato uno dei generali rivoltosi, citato da France Presse, il quale ha affermato che due unità dei rivoluzionari: “Hanno appena ricevuto l’ordine di prendere il controllo idi Trbn e deve essere fatto rapidamente, perché ne abbiamo i mezzi”.
Nel frattempo le azioni di guerriglia si sono propagate a macchia d’olio in tutto il Burundi, coinvolgendo diverse zone del Paese. Secondo le testimonianze di alcuni cittadini, le strade sono oramai deserte e si sente il costante suono di esplosioni. A generare il tutto è stata la decisione dell’attuale Presidente di candidarsi alle elezioni di Giugno per il terzo mandato, sebbene ciò fosse espressamente proibito dalla costituzione; per questo i membri della Corte Costituzionale (sotto forti pressioni) hanno modificato la carta, allo scopo di permettere a Nkurunziza di correre per la rielezione.