La Germania rischia di cadere in ginocchio: lo sciopero dei macchinisti, scattato proprio oggi alle 15:00, minaccia di paralizzare l’intero Paese, condannandolo all’immobilità ed a subire perdite economiche disastrose. Le aziende tedesche sono infatti state messe sotto grandissima pressione da quello che è già stato giudicato da Adkronos come “lo sciopero degli addetti alle ferrovie più lungo nella storia di DB”. Le imprese locali hanno già stimato proiezioni di perdite fino a 100 milioni di euro al giorno a causa dello stop dei treni, che è in predicato di proseguire fino a domenica.
Un’intera settimana di assoluta paralisi, nel corso della quale il settore produttivo andrà incontro ad un violentissimo stop, con tutte le ripercussioni del caso sull’economia tedesca. La Germania si prepara quindi ad affrontare la sua personalissima mini-crisi lunga una settimana, e nel frattempo Dieter Schweer, membro del consiglio direttivo BDI (la federazione degli industriali tedeschi) ha parlato così della situazione attuale all’agenzia di stampa DPA: “L’escalation del conflitto sindacale con la Deutsche Bahn si tradurrà in un danno enorme per l’industria tedesca“.
Schweer ha poi continuato spiegando che il risultato porterà inevitabilmente a: “Magazzini vuoti, disagi negli approvvigionamenti e perdite di produzione per molte imprese”. A far eco alla voce di Dieter Schweer è stato Ingo Kramer, leader della BDI che non ha utilizzato mezzi termini per commentare la serietà del problema: “L’economia tedesca potrebbe dover affrontare perdite giornaliere per 100 milioni di euro”. Un danno economico enorme, dovuto secondo Kramer a scelte “irresponsabili e del tutto sproporzionate” del sindacato.
Lo stesso sindacato dei macchinisti GDL ha infatti indetto uno sciopero totale dalle 2:00 di domani notte, fino alle 9:00 di mattina della prossima domenica. Sebbene il trasporto merci sia già stato bloccato, come già detto all’inizio, sin dalle 15:00 di oggi. A favore dello sciopero ha invece parlato Claus Weselsky, leader del sindacato macchinisti, che ha spiegato che il problema è proprio l’atteggiamento di Deutsche Bahn che, secondo lo stesso Weselsky, opprime i lavoratori facendo “Un passo avanti e due passi indietro”.
Il sindacalista si è poi dimostrato particolarmente risoluto in relazione alla scelta di fermare tutti i treni: “Non negoziamo i diritti fondamentali”. E le aziende dovranno farsene una ragione: se non sarà con il dialogo, sarà con la perdita di liquidità. Niente infatti, tocca la sensibilità degli imprenditori come l’arrivare direttamente al loro portafoglio. Insomma, treni bloccati e binari morti fino al prossimo weekend: l’imprenditoria tedesca prepara le ginocchiere.