Alla fine, Renzi ha preferito non rischiare: per l’Italicum, è ricorso al voto di fiducia. Pochi minuti sono bastati all’esecutivo per riunirsi e prendere la decisione: meglio andare sul sicuro, avranno pensato in casa PD. E in effetti, Matteo Renzi aveva annunciato proprio ieri di avere una certa fretta di far approvare la nuova legge elettorale, dopo 14 mesi per metterla a punto. Questa mossa del PD, con le reazioni che tra poco vi diremo, in effetti suona un po’ strana: l’Italicum aveva superato senza particolari patemi d’animo i primi problemi (tra cui le pregiudiziali di costituzionalità) e, nonostante tutto, sembrava esserci una certa solidità della maggioranza. Con grande sorpresa del Parlamento, quindi, dopo la riunione la ministra Boschi ha annunciato il ricorso al voto di fiducia, previsto per gli articoli 1, 2 e 4 dell’Italicum, col voto finale che dovrebbe tenersi, come da previsioni, la prossima settimana.
All’annuncio della Boschi, le reazioni del Parlamento sono veementi. Dai banchi del Movimento 5 Stelle, arrivano le urla “Fascisti!“. Maurizio Bianconi, dell’ala fittiana di Forza Italia, ci va giù pesante mentre esce dall’aula: “Branco di maiali, infami e rottinc…o! Vergogna!”. Emblematico il gesto dei deputati di Sel, che lanciano dei crisantemi (“E’ il funerale della democrazia”), mentre l’ex ministro Brunetta parla di “Fascismo renziano”. Al richiamo all’ordine della presidente della Camera Laura Boldrini, i 5 stelle le hanno urlato: “Collusa!”. Per Pierluigi Bersani, esponente della minoranza interna al partito, “Non avevo dubbi che avrebbero messo la fiducia. Qui il governo non c’entra niente, è in gioco una cosuccia chiamata democrazia. Ora decideremo insieme il da farsi e poi deciderò io, perché ognuno deve assumersi le sue responsabilità“. Insomma, un vero caos. Come di consueto, le precisazioni del premier Renzi arrivano con un cinguettio: “Ci prendiamo la nostra responsabilità. La Camera ha tutto il diritto di mandarmi a casa, se vuole“.