Prima notte in carcere per Padre Kumbayo Gratien Alabi, più noto come Padre Graziano, arrestato con l’accusa di aver ucciso Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa da Ca Raffaello il 1 maggio dello scorso anno e di cui non si sono avute più notizie. Dopo le iniziali indagini che avevano visto indagato anche il marito Mirco, a causa soprattutto di una relazione clandestina inizialmente taciuta agli inquirenti, le attenzioni dei Carabinieri e della Procura si sono rivolte al religioso congolese con cui la Piscaglia aveva intessuto una fitta relazione fatta di incontri in canonica e centinaia di sms.
Sembra che proprio i numerosissimi messaggi scambiati con la donna siano alla base della recente ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo il Gip di Arezzo Piergiorgio Ponticelli il movente che avrebbe portato all’omicidio della donna è da cercare proprio in un messaggio in cui la Piscaglia rivela a Padre Graziano di aspettare un figlio da lui, che avrebbe quindi agito per evitare uno scandalo e una sospensione dalle sue funzioni religiose.
Inizialmente il sacerdote era stato accusato solo di favoreggiamento, imputazione per la quale era stata prevista la misura del divieto di espatrio, previsto fino alle ore 24:00 del 24 aprile, e non reiterabile. Da oggi quindi Padre Graziano poteva essere un uomo libero di raggiungere la Francia, dove era stato destinato per un’altra missione ecclesiastica.
Le indagini svolte accuratamente in questi mesi dagli inquirenti hanno però portato ad una svolta e gli elementi raccolti hanno potuto portare alla formulazione dell’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, e al successivo arresto motivato dal pericolo di fuga e dalla possibiltà di inquinare le prove.
Secondo la ricostruzione, Guerrina sarebbe stata fatta scomparire lungo la strada che portava alla canonica, strada in cui molti testimoni collocano sia lei che Padre Graziano intorno alle ore 14:00. Il prete avrebbe prima nascosto il corpo nella boscaglia, e solo nei giorni successivi avrebbe spostato il cadavere in un luogo ancora da individuare, dopo aver mandato alcuni sms dal cellulare della donna per sviare i sospetti e guadagnare tempo prezioso.
Il legale del religioso congolese, Avv. Luca Fanfani, ha già preannunciato che impugnerà l’ordinanza, riservando ulteriori commenti solo all’esito della lettura dei motivi che sono alla base della decisione adottata dalla Procura