ISIS: rapita dai militanti, bimba di 9 anni resta incinta

La bimba, appartenente alla comunità yazida, è stata rilasciata dai militanti dell'ISIS, ed è tornata a casa incinta, alla tenera età di 9 anni appena

ISIS: rapita dai militanti, bimba di 9 anni resta incinta

Durante queste terribili settimane, che vedono l’avanzata dell’ISIS in Iraq, migliaia di ragazze e donne sono state strappate dalle loro case, violentate, torturate e obbligate a sposarsi con i militanti; molte di loro, dopo essere state abusate nella maniera più barbara possibile, sono state rilasciate, tornando a casa in condizioni fisiche e psicologiche davvero pietose. Tra di esse, anche una bambina di 9 anni, rimasta incinta dopo gli abusi, a quanto riferisce Yousif Daoud, un operatore umanitario: “Questa ragazza è così giovane che potrebbe morire portando avanti la gravidanza; anche con un cesareo rischierebbe molto. Senza considerare i traumi fisici e mentali che si porterà addosso, per sempre“.

La bambina fa parte di quei membri della comunità yazida rilasciati dai militanti dell’ISIS, per poi essere consegnati alla comunità curda vicino a Kirkuk. Secondo la testimonianza di una delle donne rilasciate, sono stati uccisi centinaia, migliaia di yazidi durante la prigionia, per non parlare degli abusi subiti, come dimostra la triste storia di questa bambina. Ancora non è chiaro perché i militanti dell’ISIS abbiano proceduto al rilascio degli ostaggi: la comunità yazida, infatti, è considerata dall’ISIS ‘adoratrice del diavolo’, motivo che giustificherebbe, a loro detta, le torture subite in queste settimane da questa piccola comunità.

Racconta una donna anziana, liberata dall’ISIS: “Eravamo tutti sicuri che stavamo per essere giustiziati, quando siamo invece stati raccolti e fatti salire su un minibus, per essere portati via e liberati”. Tuttavia, il caso di questa innocente bambina di 9 anni potrebbe ripetersi: la condizione delle donne della comunità yazida in mano all’ISIS è una condizione critica. Queste sono infatti continuamente stuprate e torturate, e vengono usate come dei veri e propri oggetti sessuali dall’ISIS, secondo le testimonianze di chi è sopravvissuto alla prigionia e ha la ‘fortuna’ di poterlo raccontare. Come questa bambina, che ha la ‘fortuna’ di essere viva, ma ha pagato un prezzo troppo alto.

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