Dall’Alto Adige, ecco la barretta energetica a base di larve

E' in arrivo una nuova barretta energetica a base di larve, creata da un ricercatore altoatesino: secondo gli studi condotti in merito, rappresenterebbe già il futuro dell'alimentazione umana

Dall’Alto Adige, ecco la barretta energetica a base di larve

Se i film del filone catastrofico stanno facendosi sempre più presenti nell’immaginario collettivo, un motivo evidentemente c’è. Per alcuni è una voce che urla forte chiaro di un’Apocalisse oramai prossima; per molti altri invece è sono un riverbero di fondo, una strana e fastidiosa dissonanza, che inquieta sì, ma che può ancora essere ignorata. Almeno per il momento. Ma il procrastinare i problemi non implica la loro risoluzione, semmai il contrario. Questo perché tutti, in fondo, sappiamo che così non si può andare avanti, e che la Terra abbia già iniziato a cantare come il tragico cigno, depredata delle sue risorse e oramai gravida di rifiuti.

Tra le scorie radioattive sepolte sempre più in profondità nel sottosuolo, gli oceani di plastica e le sconsiderate opere di deforestazione, tra le cause di un sempre più probabile futuro all’insegna dell’involuzione e della miseria, trova un posto di rilievo anche il problema della carenza di risorse alimentari. Vi sono serre per le coltivazioni di ortaggi, frutta e vegetali di ogni genere, e persino gli animali non vengono quasi più allevati ma praticamente prodotti, eppure anche questo non basta più. Perché nel 2050, secondo la FAO (Food & Agriculture Organization), sforeremo il muro dei 9 miliardi di esseri umani sul pianeta, e la produzione di cibo dovrà praticamente raddoppiare perché tutti possano riuscire a sopravvivere. E visti i problemi di carenza di risorse, di acqua e di superfici coltivabili, non sussistono le condizioni perché tale eventualità possa condurre ad un lieto fine. Non resta pertanto che affidarsi a ciò che finora è stato scartato: lo sfruttamento di risorse alimentari alternative.

Ed una delle più quotate è certamente quella rappresentata dagli entomi, o insetti, che dir si voglia. Basti pensare che ne esistono oltre un milione di specie, praticamente i cinque sesti dell’intero regno animale, e che molte di esse sono potenzialmente altamente nutrienti. Non a caso coleotteri, bruchi, grilli e cavallette sono già consumati in molte parti del mondo, così come gli aracnidi e le larve, al punto che l’anno scorso si è svolta la prima conferenza su questo tema, chiamata Insect to Feed The World (letteralmente “Gli insetti per nutrire il mondo”). Sembra infatti essere questo il destino di una buona fetta della futura alimentazione umana. E su questa idea si è basato il ventisettenne Stefan Klettenhammer, ricercatore altoatestino che, con la collaborazione del collega Meinrad Koch, ha inventato una barretta energetica a base di larve, premiata dall’Accademia svizzera delle scienze tecniche.

Questa barretta ha un contenuto proteico del 23%, ricavato per metà dai vermi della farina dai quali, attraverso un procedimento di centrifugazione, vengono estratte le proteine utili alla preparazione della barretta energetica del futuro. E’ Klettenhammer stesso a spiegare la sua geniale creazione, asserendo che: “L’allevamento di insetti è low tech, e facilmente realizzabile anche nei Paesi poveri del mondo”. Insomma, se oggi molte persone proverebbero un istintivo ribrezzo nel trovare una larva strisciante nel proprio piatto di spaghetti, un domani neppure tanto lontano, potremmo lamentarci con il cameriere di turno di non averne trovate a sufficienza. Come dei piccoli Bear Grylls in erba.

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