Mosca contro Usa e UE: “Minacce di sanzioni usate per distrarre”

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov attacca Usa e Ue e condanna le minacce sulle nuove sanzioni a Mosca.

Mosca contro Usa e UE: “Minacce di sanzioni usate per distrarre”

La situazione sul fronte ucraino non accenna a calmarsi. Mosca, infatti, è tornata alla carica attaccando l’Unione Europea e gli Stati Uniti attraverso le parole del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, il quale ha affermato che “le dichiarazioni del segretario di Stato John Kerry e del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk su nuove sanzioni contro la Russia mirano a distrarre l’attenzione dagli accordi di Minsk”. “Provano a montare una isteria pubblica e a distrarre l’attenzione dalla necessità di rispettare l’intesa”, ha spiegato il ministro di Vladimir Putin.

Il capo della diplomazia di Mosca ha poi affermato che Kiev pone “condizioni irrealistiche” per il ritiro delle armi pesanti dei ribelli, previsto dal vertice tenuto in Bielorussia il 12 febbraio. “Tutti capiscono che le tregue e i cessate il fuoco ideali non esistono” ha affermato Lavrov. L’Ucraina infatti ha dichiarato la volontà di “cominciare il ritiro delle armi pesanti solo ci sarà un periodo di calma di uno o due giorni senza un singolo colpo”. Il ministro degli Esteri russo ha poi attaccato Usa e Ue, colpevoli a suo dire di “sostenere completamente il punto di vista delle autorità ucraine”.

Intanto, Vladimir Putin, che mercoledì aveva attaccato l’Ucraina per la decisione di tagliare le forniture di gas alle zone occupate da separatisti filorussi, affermando che un provvedimento del genere “puzza un po’ di genocidio”, è tornato a parlare dei debiti contratti da Kiev con il colosso russo Gazprom, ribadendo che la cifra “pagata in anticipo dalla parte ucraina basterà per le forniture di gas per 3-4 giorni” e che se non arriveranno altri pagamenti “Gazprom sospenderà le forniture”. Questo può rappresentare una minaccia al transito del metano russo verso l’Europa, anche se il leader russo ha comunque espresso la speranza che non si arrivi a tali misure estreme e che le forniture di metano non siano interrotte. Ieri l’ad di Gazprom, Alexiei Miller, ha affermato che a Kiev “restano solo 219 milioni di metri cubi di gas prepagato”.

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