Lorenzin contro utero in affitto: "E’ ultraprostituzione"

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si è schierata contro il ddl Cirinnà e l'utero in affitto: "Non esiste più etica, è ultraprostituzione". Poi propone un referendum per invitare le donne ad esprimersi.

Lorenzin contro utero in affitto: "E’ ultraprostituzione"

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si è scagliata contro l’utero in affitto ed ha sollevato dubbi sul ddl Cirinnà, spendendo parole forti in relazione alla pratica di far nascere bambini nel corpo di donatori che dovranno portare avanti la gravidanza in vece dei “genitori legali”.

Siamo nell’ultraprostituzione – ha dichiarato la Lorenzine senza ipocrisia va denunciato ogni tentativo di regolamentazione che, in un regime di negoziazione del prezzo della gestazione e della vita stessa della mamma e del bambino, sarebbe illusorio“.

Il ministro della Salute ha dunque dichiarato “illegittima” ogni pretesa avanzata da chi si dichiara a favore dell’utero in affitto di regolamentare la pratica, denunciando che la situazione sia arrivata a questo punto per una diffusa carenza di etica dei parlamentari e degli esperti del settore medico.

Beatrice Lorenzin ha inoltre puntualizzato che la questione dovrebbe uscire dalle aule del Parlamento, ed essere discussa mediante un dibattito aperto proprio dalle donne, prime interessate per ovvietà fisiologiche alla questione dell’utero in affitto.

Il ministro della Salute ha dunque invocato la “libertà di coscienza“, specificando però che l’incubo più grande di qualsiasi madre sia proprio la prospettiva che possa venirle sottratto il figlio che ha portato in grembo per nove mesi. Per questa ragione la Lorenzin ha parlato di un vero e proprio “mercato” che fattura milioni di dollari a spese delle donne, trattate – a suo giudizio – secondo criteri di schiavitù.

Il ministro insomma non ha dubbi, l’unico modo efficace per fare chiarezza sulla questione dell’utero in affitto sarebbe un referendum al quale siano chiamate a partecipare le donne italiane, per sancire una volta per tutte la risposta del nostro Paese ad una tematica così delicata, prodotta proprio dalle dirette interessate.

Il ministro insomma non ha dubbi, l’unico modo efficace per fare chiarezza sulla questione dell’utero in affitto sarebbe un referendum al quale siano chiamate a partecipare le donne italiane, per sancire una volta per tutte la risposta del nostro Paese ad una tematica così delicata, prodotta prorpio dalle dirette interessate.

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