L’Europa bacchetta l’Italia: eseguiti troppi pochi rimpatri

Appare sempre più lontano l'obiettivo di trasferire quasi 40mila persone, per l'esattezza 39.600, dal nostro Paese, stando a quanto deciso dall'ultimo documento della Commissione Europea.

L’Europa bacchetta l’Italia: eseguiti troppi pochi rimpatri

E’ soltanto di poche ore fa l’ultima serie di bacchettate che sono state inferte all’Italia dalla Commissione Europea; infatti, l’Italia dovrebbe trasferire nei prossimi due anni quasi 40mila persone, come previsto dagli accordi europei in merito all’immigrazione.

Secondo l’ultimo rapporto della Commissione Europea, però, l’Italia sarebbe “molto indietro” in questa operazione, avendo fino ad ora ricollocato solamente 279 migranti ed avendo ancora ben 200 richieste pendenti alle quali non è stata ancora data risposta.

Al tempo stesso, però, l’Europa afferma che l’Italia ha compiuto oltre 14mila rimpatri di persone che non avevano diritto all’asilo politico ma, sempre stando a quanto riportato nel rapporto “questi numeri restano insufficienti nel contesto di oltre 160mila arrivi“, e questo soltanto per quanto riguarda lo scorso anno. Secondo i dati di questo documento, inoltre, sembrerebbe che le strutture italiane di ricezione siano  ‘ampiamente sufficienti’ per i richiedenti asilo da ricollocare, invece si evidenziano gravi carenze di sistemazioni pre-rimpatri.

Di fronte al bassissimo numero di rimpatri è stato necessario, per il commissario dell’UE Dimitri Avramopoulos, l’invio – ad ogni ministro degli interni dei 28 Paesi interessati – di una lettera con un chiaro messaggio: “dobbiamo cambiare marcia ai ricollocamenti e le decisioni prese devono essere attuate immediatamente“.

Già in passato l’Italia è stata oggetto di rimproveri riguardo al mancato riconoscimento delle impronte digitali dei migranti e, a fronte degli ultimi reclami, i due hotspot attivi in Italia, quello di Lampedusa e quello di Pozzallo, hanno raggiunto un’efficienza del 100% sugli sbarchi recenti. Si aspetta che una volta a pieno regime, i centri italiani per l’identificazione delle impronte digitali dei migranti possano smaltire una quantità maggiore di 2100 migranti al giorno, dati molto incoraggianti visto le falle del sistema riscontrate in passato.

Va ricordato, però, che non è soltanto l’Italia ad essere stata rimproverata sulla lentezza dei rimpatri; infatti, a farci compagnia ci sono anche Francia, Grecia, Lettonia e Slovenia ed altri richiami sono arrivati anche alla Germania in quanto non ha comunicato le misure nazionali con cui hanno trasposto la direttiva sulle procedure per l’asilo, che stabilisce procedure comuni per concedere o ritirare la protezione internazionale. Sembra proprio che per la maggior parte dei Paesi dell’UE siano previsti richiami, quindi possiamo stare tranquilli: non siamo i soli, bensì siamo in ottima compagnia.

Continua a leggere su Fidelity News