Un foglio col logo del Movimento 5 Stelle, un proiettile e un messaggio intimidatorio. E’ stato questo a tenere banco, ieri, tra gli scranni dei deputati dei 5 stelle. Un gesto di minaccia accompagnato da queste parole: “Senatori, deputati, candidati e attivisti. Questo è l’ultimo avvertimento. Ne abbiamo a sufficenza (sì, senza ‘i’) per tutti”. Un motivo d’orgoglio, per i grillini, che hanno fatto della lotta alla corruzione e alle mafie il loro vessillo sin dalle politiche del 2013.
Ad Alessandro Di Battista, uno degli uomini di punta del Movimento 5 Stelle, viene affidato l’incarico di far conoscere la situazione al mondo di Facebook, con la foto della lettera accompagnata da queste parole: “Ci è arrivata questa letterina. Un proiettile e qualche minaccia. Ne dovrebbero parlare tutti i giornali d’Italia, ma siamo il M5S e fa poco notizia. Pensate se avessero mandato (speriamo che mai nessuno lo farà) un proiettile a Renzi, Brunetta, alla Santanchè o alla Boschi cosa sarebbe successo”.
Di Battista si sofferma, quindi, sulla mancata attenzione per un fatto che è, indubbiamente, di una gravità inaudita. Poi continua: “Che la mafia ci detesti è un fatto noto (e anche un motivo d’orgoglio). Ricordo le parole che Buzzi disse a Carminati (i due boss di #MafiaCapitale): “Grillo ha distrutto il PD, noi non ci stiamo più”. Ora questi “ominicchi” cercano di intimorirci con lettere e proiettili. E fanno bene a provarci. Noi siamo loro nemici e se dovessimo andare al governo a Bronte o in Sicilia iniziassero a scappare. #NoMafiaBronte“.
Messaggi di solidarietà arrivano dal presidente del PD, Matteo Orfini, che ha espresso la sua vicinanza a Di Battista e a tutti i parlamentari del Movimento 5 Stelle, affidandosi ad un cinguettio su Twitter: “Tra un secondo ricominceremo a confrontarci duramente, ma su questo solidarietà a tutti voi“.