Il Quirinale: “Patto tra Napolitano e Berlusconi per la grazia? Panzane”

Il Quirinale smentisce le affermazioni de “Il Fatto Quotidiano”, secondo le quali il capo dello Stato aveva promesso la grazia a Silvio Berlusconi

Il Quirinale: “Patto tra Napolitano e Berlusconi per la grazia? Panzane”

Il Quirinale ha smentito categoricamente la notizia riportata da “Il Fatto Quotidiano” secondo cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avrebbe tradito il patto con Silvio Berlusconi relativo alla grazia per il Cavaliere dopo la condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale nel processo Mediaset.

In una nota, l’ufficio stampa del Quirinale ha chiarito: “Solo Il Fatto Quotidiano crede alle ridicole panzane come quella del ‘patto tradito’ dal Presidente Napolitano. La posizione del Presidente in materia di provvedimenti di clemenza è stata a suo tempo espressa con la massima chiarezza e precisione nella dichiarazione del 13 agosto scorso”.

Il quotidiano diretto da Antonio Padellaro ieri aveva titolato in prima pagina: “I falchi: il Colle promise la grazia”, riportando delle affermazioni fatte da Daniela Santanchè domenica scorsa su Raiuno, in cui sosteneva che Napolitano “ha tradito il patto” e che “non c’è stata la pacificazione promessa”. A spiegare di quale patto si trattasse ci pensa il titolo del quotidiano a pagina quattro: “Il patto con re Giorgio? Silvio graziato a prescindere”. Secondo l’articolo, “Napolitano aveva promesso la grazia ‘motu proprio’ per la condanna Mediaset”.

E intanto arriva un’altra dura critica al presidente della Repubblica da parte del leader 5 Stelle Beppe Grillo, il quale, in un post sul suo blog, sostiene: “Il M5S poteva cambiare l’Italia e risparmiarci questa lenta agonia. Gli è stato impedito in ogni modo. Per la prima volta nella storia repubblicana un presidente si è fatto rieleggere una seconda volta dopo aver ripetutamente negato di volerlo fare. Napolitano è stato eletto da Berlusconi di cui ovviamente sapeva ogni pendenza giudiziaria, ma per il Sistema qualunque compromesso (sordido?) è meglio del cambiamento”.

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