Anche gli stranieri potranno usufruire del bonus cultura del valore di 500 euro riservato agli investimenti nelle attività culturali, stanziato dal premier Matteo Renzi in seguito ai nefasti attentati di Parigi. In quell’occasione, Renzi svelò l’introduzione di un sostegno economico appositamente pensato per i neomaggiorenni.
“Un miliardo in sicurezza e uno nell’identità culturale” aveva all’epoca affermato il Primo Ministro, sostenendo l’idea di una carta bonus ad usufrutto di 550.000 cittadini italiani di 18 anni d’età. Sostanzialmente il progetto è quello di fornire ai diretti interessati una “carta elettronica dell’importo massimo di 500 euro“, valida per le attività culturali.
Si tratterà dunque di una sorta di prepagata che avrà validità presso teatri, musei, cinema, zone archeologiche, parchi naturali e biblioteche. Ma nel testo originale c’era una specificazione che ha sollevato feroci polemiche, ed è la seguente: “cittadini italiani o di altri Paesi membri dell’Unione Europea“.
Si è trattato dunque di un autogoal sfiorato per il Governo, visto l’attuale clima di alta criticità riguardo ai flussi migratori ed all’aumento di rifugiati ed extracomunitari in Italia, tanto che da più voci si è levata l’accusa della legge razzista.
il deputato ALP Andrea Maestri aveva definito il ddl una “leggina razziale“, mentre il segretario CEI Nunzio Galantino aveva parlato del bonus di 500 euro riservato ai soli 18enni italiani e cittadini UE come “Un segnale bruttissimo sul piano culturale“. L’emendamento che include gli extracomunitari è stato dunque provvidenziale per mettere Matteo Renzi ed il suo Governo al riparo dalle critiche.