Governo: “Decreto del Fare” su lavoro e semplificazioni, ma mancano le risorse

Il Governo è pronto a varare il "Decreto del Fare" prima del vertice UE del 27-28 luglio. In primo piano semplificazioni, lavoro e misure fiscali. Ma resta il nodo sul reperimento delle risorse necessarie.

Governo: “Decreto del Fare” su lavoro e semplificazioni, ma mancano le risorse

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, al termine del vertice di maggioranza tenutosi questa mattina a Palazzo Chigi, ha annunciato che il Governo intende varare il cosiddetto “Decreto del Fare”, un provvedimento che comprende misure su occupazione, fisco e lavoro, da approvare prima del vertice europeo del 27-28 luglio.

Nel “Decreto del Fare” pare non essere presente il rinvio dell’aumento dell’Iva, che scatterà dal primo luglio, cosa che ha scatenato la reazione del centrodestra, attraverso le parole del capogruppo Pdl Renato Brunetta: “L’orientamento della maggioranza è di non fare aumentare l’Iva a luglio mentre per quel che riguarda l’Imu la questione sarà affrontata all’interno della riforma della tassazione sugli immobili entro il 31 agosto. In mezzo a questi due provvedimenti, ci sarà il rilancio dell’economia con una serie di misure, tra cui l’agenda digitale, la giustizia civile, la defiscalizzazione dei neo assunti, le semplificazioni. E le risorse si devono trovare assolutamente”.

Renato Brunetta sferra poi un duro attacco, al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che la scorsa settimana aveva escluso l’ipotesi di una abolizione totale dell’Imu a favore di una rimodulazione dell’imposta: “Ricordo al ministro dell’Economia che è un tecnico, farebbe bene ad attenersi alle indicazione della maggioranza. Saccomanni quanto meno parla meglio é”.

Non si è fatta attendere la replica del Ministro Dario Franceschini che ha affermato che “è ancora presto per dare risposte. Servono risorse” spiegando che ci sono “due scadenze già fissate. Una è decisa dal Parlamento e prevede che entro il 31 agosto si riformi l’Imu, l’altra, decisa da prima, è l’aumento dell’Iva”.

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