Francesco Spano si dimette: “Quei soldi si trovano in cassa”

Francesco Spano ha rassegnato le dimissioni. Soldi pubblici utilizzati per finanziare associazioni che si occupavano di gestire festini gay a sfondo sessuale dietro richiesta di pagamento. Questo è quanto è emerso dal servizio trasmesso da Le Iene.

Francesco Spano si dimette: “Quei soldi si trovano in cassa”

Travolto dallo tsunami lanciato dalla trasmissione Le Iene, Francesco Spano – direttore dell’Unar, l’Ufficio anti discriminazioni razziali che fa parte del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio – ha rassegnato le dimissioni.

Si parla di prostituzioni gay sovvenzionati con soldi pubblici. Il servizio si è concentrato su un’associazione – la Anddos (Associazione nazionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale) – che avrebbe intascato dall’Unar 55mila euro (fondi pubblici) con lo scopo ingannevole di favorire attività culturali.

La “bomba” portata alla luce dalla trasmissione televisiva Le Iene, riguarderebbe la finalità dell’associazione che sarebbe rivolta invece a circolo per la prostituzione gay dietro richiesta di pagamento. Un’indagine dalla quale emerge che lo stesso Spano sia un tesserato del circolo in questione.

Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, ha convocato Francesco Spano, il quale si è dimesso.

La Presidenza del Consiglio ha diramato un comunicato dal quale si evince la sospensione del Bando in autotutela e l’attuazione di tutte le verifiche che il caso richiede, precisando che i fondi non sono stati ancora destinati.

Nell’immediato si è scatenato un susseguirsi d’indignazione e polemiche, che ha coinvolto tutta la sfera politica, unita nel richiedere sia la chiusura dell’Ufficio, sia le dimissioni di Spano.

Francesco Spano, in seguito, in un’intervista promossa dal Corriere della Sera, ha dichiarato: “Non ho violato la legge: la procedura è trasparente, quei soldi si trovano in cassa e non sono stati ancora spesi”.

Nella medesima intervista Spano ha chiarito che le sue dimissioni sono state un atto dovuto “nel rispetto del lavoro che ho svolto con passione e abnegazione. L’incontro con il ministro Boschi l’ho chiesto io stesso”.

Alla domanda inerente la tessera dell’associazione gay, si riserva con qualche perplessità, ignaro a suo parere di come possa esistere.

Spano ha spiegato che, dopo aver capito la gestione dell’uso improprio di denaro pubblico, lo avrebbe denunciato alla polizia di Palazzo Chigi. Al momento l’Arcigay supporta le dichiarazioni di Spano.

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