L’eurodeputato Raffaele Baldassarre aggredisce un giornalista olandese

Ha rischiato di finire in rissa l’intervista a Raffaele Baldassarre, eurodeputato PdL, da parte di un giornalista olandese, che gli ha chiesto se si presentasse in Parlamento a fine giornata solo per riscuotere la diaria

L’eurodeputato Raffaele Baldassarre aggredisce un giornalista olandese

Episodio spiacevole al Parlamento Europeo di Bruxelles, dove l’europarlamentare PdL Raffaele Baldassarre, incalzato da un giornalista della tv olandese Geenstijl che gli chiede se si sia presentato in Parlamento a lavori conclusi solo per firmare e riscuotere la diaria di 300 euro, prima dice di non capire la domanda, cosa quantomento strana per un europarlamentare, poi, dopo l’insistenza del giornalista che afferma: “Anche io vorrei un lavoro come il suo” seguendolo fino all’ascensore, perde le staffe e si scaglia contro il reporter cercando di rompere il microfono, aiutato anche da un altro collega italiano.

L’onorevole Raffaele Baldassarre si dice dispiaciuto dell’episodio, ma non pentito: “Si tratta di soliti episodi che mirano a sollevare il tema degli sprechi nell’europarlamento” e poi contrattacca: ”Mi metteva il microfono addosso al solo scopo di dimostrare che gli italiani non lavorano. E’ stato fatto entrare da un collega olandese euroscettico”. All’Europarlamento invece il politico ricorda il suo 90% di presenze e l’interrogazione sulla rottura del contratto con un’azienda nostrana di treni proprio da parte dei Paesi Bassi.

Tom Staal, il giornalista olandese protagonista dello scontro fisico e verbale con l’eurodeputato Raffaele Baldassare trasmesso sulla webtv GeenStijl.nl e ripreso dai media europei, afferma: “Io non lo conoscevo, stavo facendo il mio lavoro: gli ho chiesto come mai fosse arrivato al lavoro alle sei del pomeriggio e lui ha reagito in maniera così aggressiva” e definisce la reazione del politico ”stupida, come è stupido fare dei treni difettosi ma questo è un altro argomento” (riferendosi allo scandalo Fyra, i vagoni guasti dei treni ad alta velocità in servizio tra Amsterdam e Bruxelles, ma provenienti da una fabbrica italiana, la Ansaldo Breda, ndr).

Infine afferma di essere stato aiutato nell’operazione da un politico olandese.

 

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