Cecile Kyenge sull’immigrazione: "Accogliamoli tutti"

L'europarlamentare Cécile Kyenge, ai microfoni di Radio Padova, ha parlato di immigrazione confutando il nuovo slogan di Matteo Renzi contenuto nel libro "Avanti".

Cecile Kyenge sull’immigrazione: "Accogliamoli tutti"

L’europarlamentare Cécile Kyenge è nota per le offese incassate da Calderoli e per qualche clamoroso svarione: come dimenticare quando, parlando di Burqa, disse che se la legge obbliga a far vedere il viso anche le suore dovrebbero essere comprese in questa visione. Ospite dei microfoni di Radio Padova ha sentenziato: “Al di là delle proposte che saranno messe all’interno di una politica globale, la questione è cosa facciamo delle persone che sono dentro al mare, cosa facciamo delle persone che sbarcano? Questa è la questione ed io risponderei accogliamoli tutti”.

Occorre ricordare che ieri sono giunti 5mila migranti nel nostro Paese, nel fine settimana se ne prevedono 7.000. La situazione è nettamente fuori controllo, si prevede l’apertura di nuovi porti per cercare di smistare i profughi: a Catania sono arrivati 1.428; a Salerno è attraccata la nave Vos Prudence di Medici Senza Frontiere con a bordo 935 migranti: a Brindisi 860 migranti sono sbarcati dalla nave Aquarius dell’organizzazione umanitaria Sos Mediterranee, a Crotone hanno accolto una nave norvegese con a bordo 1.200 migranti.

L’ex ministro all’Immigrazione, rispondendo alla tardiva e inutile affermazione di Matteo Renzi – “Aiutiamoli a casa loro, non possiamo accoglierli tutti” – ha detto che le persone dentro i barconi, le persone alle nostre frontiere sono 85mila, oramai con un piede in Europa,  e sottolinea che quando afferma di accoglierli tutti si riferisce non solo all‘Italia ma anche agli altri stati menbri europei se accantonassero il loro egoismo. Occorre ricordare che Matteo Renzi non l’aveva riconfermata per il suo governo.

Cécile Kyenge è divenuta l’ospite d’onore delle Feste dell’Unità, tutti la vogliono, tutti la cercano, arrivando a contendersela.

La Kyenge attua talvolta campagne d’aiuto in virtù dell’identità del soggetto, sottovalutando le conseguenze: come dimenticare Senad e Andrea Saferovic, membri della banda dei bancomat che assalirono numerose banche tra il Veneto e l’Emilia Romagna, liberati dal Cie di Modena grazie ad una sentenza del Tribunale arrivata dopo una battaglia attivata dalla Kyenge in nome dello ius soli.

I due non hanno mai smesso di intraprendere la loro attività più congeniale, delinquere: Senad è ospite nel carcere di Verona per una sparatoria sulla A14, Andrea è stato arrestato in un campo rom abusivo.

Continua a leggere su Fidelity News