Dilma Rousseff si conferma Presidente del Brasile, contando su una maggioranza risicata ma sufficiente per ottenere il secondo mandato. I dati ufficiali, resi noti nelle ultime ore, testimoniano la sconfitta di Aecio Neves, ex-governatore dello Stato di Minas Gerais e attuale capo del Partito della Social-democrazia brasiliana, che ha raccolto oltre il 48% dei suffragi, pari a 51.040.588 preferenze, contro il 51,6% della sfidante. Decisive per la vittoria dell’amministrazione uscente sembrano essere stati alcuni fattori, come la percentuale di schede bianche e nulle, espresse in misura del 5% del totale dei voti conteggiati.
Pur avendo combattuto una campagna elettorale contrassegnata da pesanti attacchi personali e da continui colpi di scena, tra i quali va ricordato il malore della Presidentessa verificatosi in diretta Tv alla vigilia dell’apertura delle urne, la Roussef ha da subito teso la mano al suo avversario, invitandolo a dialogare sui più importanti temi che dovranno essere affrontati nel corso dei prossimi quattro anni. Nonostante il clima di forte contestazione che ha animato i mesi precedenti all’election day, la presidentessa è stata, quindi, in grado di attrarre ancora consensi, grazie anche all’appoggio decisivo del suo predecessore, Luiz Ignazio da Silva.
La vittoria della Rousseff, infatti, è stata fino all’ultimo tutt’altro che scontata. Le manifestazioni anti-governative esplose durante il mondiale di quest’anno hanno gravemente colpito il prestigio e la credibilità della presidentessa che si è trovata ad affrontare le critiche non solo delle opposizioni ma anche dell’opinione pubblica internazionale, sempre più colpita dai disordini creatisi la scorsa estate.
Per Neves, comunque, queste elezioni hanno rappresentato una grande sfida che, in parte, può dirsi vinta, dato l’inaspettato accesso al ballottaggio che il candidato conservatore ha ottenuto contro ogni aspettativa, superando di misura, Marina Silva, con il 33,55% dei consensi. Neves si è già congratulato telefonicamente con la Rousseff, riconoscendo la sconfitta e dando prova di fair play. Il richiamo al dialogo di cui la Rousseff si è fatta portavoce, potrebbe effettivamente portare ad una maggiore coesione su problematiche molto dibattute, come quella dello sviluppo economico e sociale del ceto medio brasiliano. Le prossime settimane saranno, quindi, decisive per testare la capacità della neo-eletta Presidente nel costruire un’agenda condivisa di iniziative legislative, atte a favorire una reale riconciliazione tra le forze che animano il tessuto sociale e politico della Nazione.