Berlusconi-shock: “Stanno cercando di uccidermi”

L'annuncio-shock di Silvio Berlusconi: "Stanno cercando di uccidermi". L'ex Premier poi annuncia: "Forza Italia diventerà come il Partito Repubblicano statunitense". Bianconi ribatte: "Crisi italiana anche colpa sua"

Berlusconi-shock: “Stanno cercando di uccidermi”

“Per le Regionali andrò in tv e farò solo comizi al chiuso, perché all’aperto temo che qualcuno possa attentare alla mia vita”. Sono queste le parole che Silvio Berlusconi avrebbe riferito ai suoi deputati, stando a quanto raccontano le agenzie di stampa citate da Diariodelweb.it. Un ex Cavaliere rimasto oramai orfano di diversi alleati, ma determinato a rimanere sull’Onda della politica che conta; se non sulla cresta, quantomeno un poco più sotto. La realtà è che Berlusconi, dopo gli ultimi accadimenti, forse aveva davvero bisogno di un po’ di quella comunicatività sensazionalistica che ha sempre segnato la sua carriera elettorale, fatta di proclami trionfali e di accuse al limite della macchietta. E cosa c’è di meglio che millantare la preparazione di attentati fatali nei suoi confronti, per raccogliere i fedeli rimastigli attorno ai suoi piedi?

Così arriva, immancabile, la bomba: “Sono bersaglio dell’Isis, mi vogliono uccidere”. Leggi anche: “Sono ancora talmente importante che l’Isis pensa di ammazzare me, per tagliare le gambe all’Italia. Dunque, la figura di spicco di questo Paese sono sempre io. Sanno che se eliminano me, avranno campo libero. Ora che lo sapete, facciamo testuggine ed andiamo avanti da soli contro il mondo intero”. Ed il suo conclave di seguaci non potrebbe essere più determinato di così a proteggere l’immagine (e la vita) del proprio amato leader. Poi arriva la seconda rivelazione: “Cambierò il partito”. Ma niente paura: “Non butto a mare nessuno, perché non è il mio modo di fare”. Esercizi di libera interpretazione: “Ora cambierò le regole del gioco, ma non vi preoccupate: convertitevi al mio nuovo Credo, e rimarrete miei discepoli”. Una vera e propria prova di Fede quella richiesta da Silvio Berlusconi, che non rappresenta però un salto nel vuoto.

Troppa l’esperienza e l’astuzia in campo politico dell’ex Premier, per non sapere che quegli specifici interlocutori ai quali si sta rivolgendo in quel frangente, sarebbero disposti a seguirlo persino in autostrada, a bordo di un triciclo e senza patente (tant’è che i parlamentari dissidenti, come Raffaele Fitto, si sono non a caso rifiutati di partecipare all’incontro). D’altronde gli sconvolgimenti che il Presidente di Forza Italia sta preparando non sono affatto un terremoto ideologico, quanto piuttosto un cambiamento di metodologia: ovverosia ricalcare i contorni di quella forza politica che, negli Stati Uniti, corrisponde al Partito Repubblicano. Più interventismo, più reazionarismo, più intransigenza.

“Bisogna mandare, oltre agli aiuti umanitari, anche dai 10.000 ai 12.000 soldati italiani in Libia, con compiti di pattugliamento” ha infatti annunciato Berlusconi, che ha parlato poi delle scelte politiche di Matteo Renzi, sua prima antitesi nella scena politica italiana (troppe le analogie, altrettanti i contrasti); ma con quarant’anni di meno. Un’ottima occasione insomma per stilare nuovamente l’immancabile “lista degli errori” che avrebbe commesso l’attuale Presidente del Consiglio a detta dell’ex Cavaliere, oramai diventata una sorta di rubrica immancabile quando viene sollevato l’argomento: “Ha fallito sull’economia, sulla politica estera, sulla disoccupazione, sull’immigrazione. Avevamo ragione noi su tutto, sulla Libia, sull’immigrazione e sulla Russia”.

Ma da coloro che si sono allontanati dall'”ombra protettrice” di Silvio Berlusconi, si elevano cori di malcontento rispetto all’atteggiamento populista e demagogico dell’ex Premieri: “Lui ha permesso Monti-denuncia Maurizio Bianconifece votare tutti i suoi rovinosi provvedimenti, comprese le tasse sulla casa e la legge Severino; appoggiò Letta, fece con Renzi il Nazareno ed oggi non può lamentarsi dei governi non eletti che vissero, prosperarono e si rinforzarono con i suoi voti. La musica è finita”. Un requiem, quello suonato da Bianconi, che non può però spaventare un Silvio Berlusconi determinato ad affrontare a muso duro persino l’ipotetica minaccia dei fanatici dell’Isis. Sempre che questi ultimi si ricordino effettivamente della sua esistenza. Parlare, in fondo, non costa nulla.

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