Angela Merkel: Egemonia tedesca in Europa? Idea aliena

Angela Merkel rassicura e, allo stesso tempo, punta il dito.

Angela Merkel: Egemonia tedesca in Europa? Idea aliena

Angela Merkel rassicura e, allo stesso tempo, punta il dito.

Il 24 aprile è uscito sull’Irish Times un interessante articolo di Derek Scally dal titolo:

“Merkel: German hegemony in Europe an alien idea”.

Un’idea proprio così “aliena”?

Nell’articolo in questione Angela Merkel rassicura sui timori di uno sbilanciamento tedesco nella leadership europea, e contemporaneamente sollecita perentoriamente i paesi dell’Unione a non calare la guardia e proseguire sulla strada delle riforme. Per la Merkel, infatti, quando le crisi smettono di mordere duro, quello è il momento in cui si perde la spinta all’integrazione ed ognuno tende ad andare per la sua strada.

Inoltre, la crisi dell’Euro dovrebbe insegnare ai partner la necessità di dare ancor più potere all’Europa.

Un articolo interessante, perché da un lato Angela Merkel si domostra collaborativa a parole, ma nello stesso spazio intima i governi a proseguire su di una strada ben definita. Al di là delle formule di circostanza, una conferma della reale egemonia della Germania sui tavoli europei. E’ ormai prassi per i politici tedeschi al governo, dettare l’agenda degli stati europei attraverso le loro raccomandazioni, ormai quotidiane a colleghi dei governi partner, indipendentemente dalla fondatezza di tali raccomandazioni in termini di interessi nazionali.

Certo, si potrebbe parlare di interessi europei, di una Unione che collabora e cammina insieme, ma allora, come mai questo atteggiamento quasi da tutore dell’ordine della politica tedesca? Come mai il modello sociale di mercato tedesco è praticamente finito nel trattato di Maastricht? Come mai la BCE somiglia così tanto alla Bundesbank? Perché con l’adozione dell’Euro solo la Germania si è trovata in posizione di estremo vantaggio competitivo nei confronti dei partner?

La risposta sta nei “tempi comici” di chi in pratica dichiara: “Non comandiamo noi: fate le riforme!”

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