Alfano: "Delinquenza minorile, abbassiamo età punibile da 18 a 16 anni"

Provocazione nemmeno troppo velata del ministro dell'Interno Angelino Alfano, in risposta alle stime sulla delinquenza minorile che riportano una crescita esponenziale del fenomeno.

Alfano: "Delinquenza minorile, abbassiamo età punibile da 18 a 16 anni"

Angelino Alfano ha lanciato la prima pietra: “Abbiassiamo l’età punibile dai 18 ai 16 anni“. Il riferimento biblico è chiaramente canzonatorio, ma al di là della facile ironia, il ministro dell’Interno del Governo Renzi sembra essere l’unico che ha realmente percepito la dilagante crescita di un fenomeno che ha assunto i connotati di una vera e propria piaga sociale.

Stiamo ovviamente parlando della delinquenza minorile. Interrogato durante un forum de “Il Mattino”, Alfano ha infatti replicano alla domanda sui minori “impunibili” e dunque “incoraggiati” a delinquere col pugno duro dell’esasperazione: “L’età punibile può essere abbassata, la modernità porta a questo“.

Le ragioni del ministro non sembrano affatti campate in aria, tutt’altro: sempre più spesso in Italia assistiamo a scenari che solo fino ad una cinquantina d’anni fa sarebbero stati fantascienza. Non per gli atti in sé, chiariamo: i violenti sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Ma per la proporzione del fenomeno, oramai fuori da ogni controllo.

La vita oggi è molto più frenetica di allora, internet ed i social network danno informazioni ai bambini che spesso le persone di un tempo non conoscevano nemmeno una volta raggiunta la maggiore età, e più in generale, il ritmo di crescita dei ragazzi è aumentato. Nel bene e nel male.

La “smaliziata ingenuità dell’adolescenza” sembra dunque essere scomparsa, tra 14enni che intraprendono autonomamente la carriera di squillo per garantirsi l’ultimo iPhone, e 15enni che girano in branchi per le strade rubando, violentando e picchiando chi ha la fortuna di trovarsi sulla loro strada; spesso per semplice noia.

Tant’è che Angelino Alfano ha sottolineato: “Bisogna rifuggire da ogni ipocrisia, i 16enni e 17enni di oggi non sono quelli di una volta. Oggi a 16 anni si conosce esattamente la gravità di un crimine che si compie“. Parole che chiariscono la volontà del ministro di affrontare gli stereotipi sociali ottusi ed anacronistici che vedono i minorenni come “incapaci d’intendere e di volere”, nonostante siano fisicamente e mentalmente già formati.

Ciascun cittadino-ha chiosato Alfano nel finale-di qualunque età, deve avere paura della reazione dello Stato“.

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