Nicolas Maduro adotta il pugno di ferro contro gli imprenditori rei di avere scatenato una “guerra economica” in Venezuela, e prosegue con la sua politica di riforme a tolleranza zero nel tentativo di risollevare un Paese sull’orlo del disastro economico, energetico e sociale.
Il successore di Chavez ha infatti recentemente rilasciato dichiarazioni pesantissime nei confronti dell’imprenditoria venezuelana, rea – a suo dire – di fare solamente i propri interessi, disinteressandosi totalmente del bene dello Stato e dei suoi cittadini. Ma i tempi di vacche grasse per gli imprenditori, giura il Presidente venezuelano, sono finiti.
“Basta piagnucolare“, è stato questo infatti il messaggio – diretto e durissimo – rivolto da Maduro agli uomini d’affari del Paese sudamericano, oggi in stato d’emergenza e stretto nella morsa di una crisi divenuta quasi insostenibile. Il razionamento di cibo, carburante e medicinali ha infatti messo in ginocchio la popolazione, e lo stato d’emergenza continuerà almeno fino a giugno.
Ma per riuscire a risollevare il Venezuela dalla catastrofe imminente, Nicolas Maduro ha annunciato che è arrivata l’ora di “Radicalizzare la rivoluzione” e punire tutti coloro che non remano dalla parte dello Stato. Per questo, ha annunciato il Presidente, tutte le fabbriche che hanno cessato la produzione verranno occupate dagli operai e date loro in gestione.
Ed i proprietari? Maduro anche in questo ha le idee chiarissime: gli imprenditori che si saranno rifiutati di continuare a fornire lavoro per paura di perdite economiche personali finiranno in galera. Gli stabilimenti produttivi, teorizza infatti il numero uno del venezuela: “devono funzionare. E se la borghesia li abbandona, allora sarà il popolo a prenderli“.
Lo Stato del Venezuela è da tempo arrivato ai ferri corti con l’imprenditoria locale, e l’annuncio di Maduro è arrivato in seguito alla decisione presa lo scorso aprile da Empresas Polar, principale produttore alimentare nazionale, di bloccare la produzione per mancanza di valuta estera e materie prime. L’accusa che gli imprenditori muovo a Maduro è di avere acculumato eccessivi debiti con i fornitori internazionali.
Ma il Presidente venezuelano ha risposto duramente, affermando invece che gli uomini d’affari del Paese stiano tentando di mettere i bastoni tra le ruote alla nazione per timore della rivoluzione proletaria, scatenando quella che lo stesso Maduro ha definito una “guerra economica“.