Uccide la figlia con le forbici, e getta il corpicino nella spazzatura

"Non ero pronta a diventare madre", così ha ucciso la figlioletta con le forbici, gettando successivamente il corpicino nella spazzatura. Condannata a 20 anni di carcere.

Uccide la figlia con le forbici, e getta il corpicino nella spazzatura

Uccide la figlia neonata con le forbici e poi nasconde il corpicino in un sacchetto da cucina. La donna killer si chiama Rachel Tunstill, di 26 anni, ed in modo agghiacciante ha accoltellato con la forbice la piccola Mia Kelly più di 15 volte, nel bagno della sua casa a Burnley, nel Lancashire (Regno Unito), prima di avvolgerla in un sacchetto di plastica, e buttarla nella spazzatura.

La donna, dopo aver finto di non ricordare nulla di quanto accaduto, ha giustificato il suo gesto affermando di non essere stata pronta per diventare madre. La corte l’ha riconosciuta colpevole del terribile delitto, considerando anche le sue intenzioni nel mettere fine alla vita della piccola, e l’ha così condannata all’ergastolo.

Rachel Tunstill, così come riporta il “Sun”, afferma di non aver saputo di essere rimasta incinta, e di averlo scoperto solo lo scorso gennaio, mentre stava mettendo al mondo la piccola Mia. Non appena la piccola è venuta al mondo, la madre afferma di aver subìto un forte stress post-traumatico, visto che non si sentiva pronta a diventare madre.

La difesa della donna ha provato a portare questa giustificazione per un alleggerimento della pena, ma la corte ha respinto ogni tentativo di giustificare quel folle gesto, condannando Rachel Tunstil a 20 anni di carcere.  La donna avrebbe ucciso la figlia in preda a un attacco d’ira di cui – però – non ricorderebbe nulla, ma il particolare che – secondo la corte – ha fatto la differenza in questa tristissima storia, è la lucidità con cui la madre, successivamente, ha tentato di sbarazzarsi del corpicino della piccola. Durante il processo, questa sua freddezza e lucidità è stata sufficiente per dimostrare che, in realtà, era consapevole di quanto stava facendo.

Ora, la donna pagherà per il male commesso, ma nessuno potrà riportare in vita la piccola bambina la cui unica colpa è stata quella di essere nata tra le braccia di una persona che non l’amava a sufficienza.

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