Turchia: ucciso ambasciatore russo durante una mostra fotografica

Durante la rappresentazione di una mostra fotografica. un uomo è entrato e ha sparato all'ambasciatore russo rivendicando le morti di Aleppo. L'assassino è un giovane poliziotto che è stato ucciso durante un blitz nella galleria d'arte.

Turchia: ucciso ambasciatore russo durante una mostra fotografica

Durante una mostra fotografica in una galleria d’arte contemporanea ad Ankara è stato ucciso l’ambasciatore russo, Andrey Karlov, che doveva presentare la mostra intitolata “la Russia vista dai turchi”.

L’assassino è Mevlut Mert Altintas, un giovane poliziotto di 22 anni che non era previsto per fare la scorta all’ambasciatore e non era in servizio come guardia della galleria. Infatti, il giovane è riuscito ad entrare facilmente alla mostra perché ha esibito il tesserino da agente.
Altintas era un poliziotto uscito dall’accademia di Rustu Unsal di Smirne ed era nell’unità anti-sommossa di Ankara con diversi servizi di scorta anche per il presidente turco Recep Tayyp Erdogan.

Le immagini trasmesse in diretta riassumono la situazione di terrore provocata dal ragazzo che grida “vendetta per Aleppo” mentre si vede a terra il corpo dell’ambasciatore morto sul colpo.

Il ragazzo ha sparato una serie di colpi gridando: “Non dimenticatevi di Aleppo, non dimenticatevi della Siria. Questo è il conto per la Siria” inneggiando Allah e creando il terrore tra le persone che sono rimaste coinvolte in un blitz per colpire il terrorista ed in cui sono rimaste ferite tre persone.

Si pensa ad un atto terroristico di matrice islamica anche se, secondo il sindaco di Ankara – Melih Gökçek – le rivendicazioni del terrorista sono una copertura perché Altintas era un membro di un’organizzazione chiamata FETÖ (Organizzazione del Terrore Gülenista).

Secondo l’emittente locale Haberturk, il ragazzo precedentemente è stato allontanato da servizi di sicurezza per i legami con il tentato golpe del 15 luglio 2016 e potrebbe essere che il sindaco di Ankara abbia ragione sul fatto che l’assassinio è stato coperto con la scusa di Aleppo.

Ora si cerca di capire la verità sull’accaduto senza creare divisioni fra Turchia e Russia, mentre Vladimir Putin convoca i servizi segreti con il Ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, dopo la telefonata del presidente turco Recep Tayyp Erdogan.

La galleria è stata chiusa e circondata da agenti mentre è arrivata sul posto una squadra di 18 esperti russi per collaborare sulle indagini dell’attentato.

“Dobbiamo sapere chi ha guidato la mano dell’assassino”, ha detto Putin ed ha deciso di rafforzare la lotta al terrorismo.  

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