In Svezia la crisi relativa agli immigrati si sta facendo sempre più aspra. Dopo il terribile episodio di violenza sessuale di gruppo da parte di alcuni rifugiati ai danni di un bambino di soli 10 anni (la situazione era talmente disperata che persino la polizia fu costretta a fuggire) e l’uccisione di un’operatrice 22enne ad opera di uno dei rifugiati del centro profughi (un 15enne), sono arrivate le parole dure del capo dell’esercito svedese a confermare quanto la situazione sia sempre più delicata.
Il generale Anders Brannstrom ha infatti puntato il dito contro la gestione della situazione globale da parte degli organi politici, collegata ai maggiori conflitti internazionali ed al problema degli immigrati. Brannstrom, nello specifico, ha affermato che: “La situazione globale che stiamo vivendo, e ciò è reso chiaro in particolar modo dalle decisioni strategiche della politica, ci porta alla conclusione che entro pochi anni saremo in guerra“.
Le dichiarazioni del generale, raccolte dalla testata svedese Aftonbladet, fanno riferimento principalmente alle due maggiori crisi internazionali in atto in questo momento: la guerra contro l’Isis e l’invasione dell’Ucraina. Tra le avvisaglie maggiori, ci sono proprio le scelte strategiche della politica in merito alle disposizioni date all’esercito.
Dalla fine della Guerra Fredda, la Svezia si è mantenuta lontana da ogni conflitto, limitando il proprio ruolo nello scacchiere internazionale al fornire assistenza alle missioni ONU. Tuttavia Brannstrom ha spiegato che la situazione di recente è cambiata radicalmente, e che le strategie dell’esercito vertono ora sulla “capacità di intraprendere un conflitto armato contro un avversario specializzato“.
Il generale, parlando dei conflitti sopraccitati e della situazione degli immigrati, ha fatto un parallelo con il contesto della situazione europea del 1930. Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. “In quel caso siamo riusciti a tenercene fuori” ha precisato il generale svedese, confessando però che, se si concretizzasse la sua profezia di una oramai prossima Terza Guerra Mondiale: “Potremmo vederci costretti a scendere in guerra anche noi“.
Ma a chi pensa che Anders Brannstrom stia facendo solamente allarmismo, il capo delle forze armate svedesi ha risposto così: “Si tratta di una posizione condivisa da molti nelle alte sfere dell’esercito. La verità, è che ci stiamo preparando al peggio“.