Russia, transessuale condannata e spedita in prigione maschile

Una transessuale di 25 anni è stata condannata a scontare la propria pena in carcere, ma il giudice ha disposto che fosse trasferita presso una prigione maschile. Ora aver guidato senza patente potrebbe costarle l'inferno.

Russia, transessuale condannata e spedita in prigione maschile

Si era messa alla guida senza patente e risultava essere in possesso di droga Alina Davis, pseudonimo di Dmitry Kozhukhov, la 25enne transessuale arrestata in Russia che ha fatto discutere tutto il Paese a causa del suo caso altamente controverso. Ma ora a causa di queste infrazioni, rischia di dover andare incontro ad un vero inferno.

Perché dopo essere stata arrestata per guida senza licenza e possesso di droga – sia pure in “dose personale” – il giudice ha disposto che Alina venisse internata per un periodo di due mesi all’interno di un carcere russo. E non ci sarebbe nulla da eccepire, se non fosse che il giudice in questione non abbia letto “Alina” bensì “Dmitry“, ed abbia pertanto condannato la transessuale a trascorrere 60 giorni in una prigione maschile.

La giovane aveva provato a chiedere di essere inviata in un carcere femminile, ma il giudice si è dimostrato inflessibile: fintanto che i documenti diranno “Dmitry” e “uomo”, la trans dovrà attenersi alla legge e trascorrere il periodo punitivo in mezzo a criminali maschi, alcuni dei quali non toccano una donna da anni.

Disperata, Alina aveva provato almeno a chiedere una cella singola, vista la sua particolare condizione. Ma anche questo le è stato negato: la prigione alla quale è stata destinata non ha celle singole, e non intende occupare una cella da più persone per un solo ospite. Tradotto, Alina Davis dovrà dormire in mezzo ad altri quattro carcerati uomini tutte le notti per due mesi, senza alcun genere di protezione tra lei e loro.

La transessuale 25enne non aveva ancora cambiato ufficialmente sesso per sfruttare un cavillo legale: poter sposare sua moglie Allison Brooks. In Russia infatti i matrimoni tra membri dello stesso sesso sono illegali, ma fintanto che Alina fosse stata “legalmente uomo“, nessuno avrebbe potuto rifiutarsi di celebrare il matrimonio.

Si tratta di un espediente che la giovane ora rischia di pagare a carissimo prezzo, essendo di fatto transessuale e lesbica in un carcere maschile. Tant’è che un portavoce della polizia del penitenziario di Egorievsk, dove la transessuale è imprigionata, ha dichiarato: “I documenti dicono che è un uomo, quindi rimanga con gli uomini“.

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