Russia: “Inghilterra? Più diritti noi sulla Crimea che loro sulle Falklands”

Alexei Pushkov ha risposto alle accuse formulate da Londra riguardo all'illegalità dell'annessione della Crimea da parte della Russia. Il Capo del Comitato degli Affari Esteri russo ha infatti dichiarato: "La Russia ha più diritti sulla Crimea di quanti ne abbia l'Inghilterra sulle Falklands"

Russia: “Inghilterra? Più diritti noi sulla Crimea che loro sulle Falklands”

Dopo la denuncia dell’illegalità dell’annessione della Crimea da parte della Russia, arriva puntuale e piccata la risposta di Mosca a Londra. La replica viene da Alexei Pushkov, Capo del Comitato degli Affari Esteri della Duma di Stato (la cosiddetta “camera bassa” del Parlamento russo), ed è di quelle capaci di far bloccare il boccone in gola agli inglesi: “Attenzione Londra: la Crimea ha molte più ragioni d’appartenere alla Russia, di quante non ne abbiano le Falklands di appartenere alla Gran Bretagna”. Puntuale, concisa e, soprattutto, vera. Secondo le parole di Pushkov quindi, le accuse dell’Inghilterra sarebbero equiparabili al classico adagio popolare del “bue che dà del cornuto all’asino”.

L’uscita di Alexei Pushkov è stata la risposta ad un comunicato del Segretario degli Esteri britannico Philip Hammond, che nella giornata di ieri aveva condannato l’operato della Russia, definendo l’annessione militare della Crimea come una “plateale violazione delle leggi ucraine ed internazionali”. Nel comunicato di Hammond si può infatti leggere: “L’annessione della Crimea nel Marzo del 2014 è stata illegale ed illegittima, e rimane illegale ed illegittima anche nel Marzo del 2015. La Russia deve restituire la Crimea all’Ucraina”.

L’allusione di Pushkov è ovviamente relativa alla sanguinosa Guerra delle Falklands, combattuta tra Argentina ed Inghilterra tra l’Aprile ed il Giugno del 1982. Le Falklands, distanti circa 14.000 chilometri da Londra, vennero colonizzate dall’Inghilterra nel 1833 e, dopo la loro breve “riconquista” da parte dell’Argentina nel 1982, tornarono ad essere inglesi in seguito all’omonima guerra, che costò complessivamente più di 900 vittime complessive tra i caduti di entrambi gli schieramenti.

Le analogie tra la situazione delle Falklands e quella in Crimea erano state tirate in ballo anche dal Primo Ministro argentino Cristina Kirchner in seguito all’invasione russa della Crimea. La Kirchner l’anno scorso condannò infatti l’operato di Putin, affermando allora che “Le Malvinas (nome spagnolo delle Isole Falklands) sono sempre appartenute all’Argentina. La Crimea un tempo apparteneva all’Unione Sovietica, e fu ceduta da Khrushchev agli ucraini”.

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