Principessa Vittoria: "La società svedese è costruita sulla fiducia"

Vittoria, Principessa ereditaria di Svezia, era la reggente temporanea al momento dell’attentato jihadista che ha colpito la Svezia: “Provo un dolore immenso, mi sento svuotata, ma ora bisogna mostrare grande forza per lottare contro tutto questo”.

Principessa Vittoria: "La società svedese è costruita sulla fiducia"

A Stoccolma, venerdì scorso, un camion, in nome della jihad, ha falciato 4 persone: una undicenne di ritorno da scuola, una sessantanovenne svedese, una psicologa trentunenne belga, un dirigente della Spotify, britannico. Reggente temporanea della Svezia è la Principessa ereditaria Vittoria, trovandosi il Re Carlo XVI Gustavo Bernadotte e la Regina Silvia in Brasile al momento dei fatti.

Mentre l’allarme nel Paese è molto alto, la Principessa Vittoria desidera raggiungere quanto prima Drottninggatan, luogo di ripetuti attentati, forse proprio perché cuore aperto a chi fugge dalle guerre e dai dittatori sanguinari. La Principessa, attorniata dalle guardie di sicurezza, vestita di nero, lascia la residenza di Haga Palace, dove da venerdì sventola una bandiera a mezz’asta. In automobile raggiunge la Strada della Regina, strada dedicata a Cristina, la Regina che, a metà del seicento, regnò in Svezia.

Tra le lacrime, che non riesce a trattenere Vittoria, pone un mazzo di rose rosse sul luogo dell’attentato. Asciugando il volto pronuncia qualche frase di dolore e di speranza: “Provo un dolore immenso. Mi sento svuotata. Ora bisogna mostrare grande forza per lottare contro tutto questo. La società svedese è costruita sulla fiducia e il senso di comunità… ce la faremo”. Alla domanda di un giornalista: “Sua Altezza come possiamo farcela?”, la risposta della Principessa è senza esitazioni: “Insieme”.

Vittoria ha ereditato un carattere forte da una sua ava, Regina, di cui porta il nome. In diversi modi si è impegnata a favore dei deboli, come i bambini, o nell’organizzare i soccorsi nel 2005, quando lo tsunami ha colpito il sud-est asiatico.

Convinta che il proverbio svedese abbia un significato: “Meglio aver amato e perduto che non aver amato mai” s’allontana dicendo: “Non molleremo, resisteremo all’odio”.

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