Pastafariano sfida la motorizzazione inglese: “Non toccate il mio scolapasta!”

Ian Harris, 51enne inglese, sta lottando per il suo diritto alla libertà religiosa contro la motorizzazione, dopo che quest'ultima gli ha chiesto di sostituire la foto della sua patente con una senza scolapasta in testa

Pastafariano sfida la motorizzazione inglese: “Non toccate il mio scolapasta!”

“Don’t touch my colander!”. Tradotto: non toccate il mio scolapasta. E’ questo l’appello di Ian Harris, 51 anni, membro della Church of the Flying Spaghetti Monster, conosciuta in Italia come la Chiesa del Prodigioso Spaghetto Volante (o Chiesa Pastafariana). Harris, padre di una bambina di 4 anni, è un pastafariano convinto, ed è entrato in causa con la DVLA, la motorizzazione britannica, dopo che l’ente gli ha chiesto di sostituire la foto della sua patente che lo ritrae con uno scolapasta in testa. A riportare la notizia è stato ieri il tabloid britannico Daily Mirror.

Ma Ian Harris, residente a Brighton, nella contea dell’East Sussex, non vuole sentire ragioni: “E’ un copricapo religioso” si è difeso l’uomo, paragonando lo scolapasta in questione all’hijabs indossato dalle donne musulmane, alle quali è concesso portare il cosiddetto velo nelle foto. Il motivo del braccio di ferro è stato spiegato dal portavoce della DVLA, che ha dichiarato: “La fotografia dev’essere chiara, e permettere alla polizia di collegare il guidatore alla patente di guida, senza motivi di confusione o ambiguità. Per questo motivo un copricapo non è generalmente accettato, ma-puntualizza il portavoce della DVLA-può essere permesso portarlo per motivi di natura medica o religiosa. Ogni singola esenzione viene valutata caso per caso”.

Ed è proprio questo il fulcro della questione, come ribadisce lo stesso 51enne pastafariano: “Non capisco perché alla DVLA dovrebbe essere concesso di discriminare se la mia religione sia valida o meno. Ho una connessione spirituale con il Prodigioso Spaghetto Volante”. “La nostra religione è una minoranza-ha continuato Harris-ma la DVLA sta effettuando una campagna di discriminazione, perché permette ai membri delle religioni maggiori di indossare copricapi nelle fotografie”.

Per questa ragione l’irriducibile pastafariano inglese è entrato in causa con la motorizzazione, e sebbene il suo appello sia stato rigettato lo scorso 13 Marzo, non si è affatto dato per vinto. In realtà dei precedenti analoghi esistono già: nel 2011 l’austriaco Niko Alm vinse la causa legale intentata contro la motorizzazione locale, che gli aveva chiesto di rimuovere il copricapo dalla foto della patente. E lo stesso valse per Lukas Novy, al quale fu concesso indossare il proprio scolapasta nella foto della carta d’identica nel 2013, in Repubblica Ceca. Ed ora Harris spera di emulare presto le gesta dei suoi fratelli nella Fede.

Il Pastafarianesimo nacque nel 2005, quando il fisico statunitense Bobby Henderson inviò una lettera al consiglio per l’istruzione del Kansas, in seguito alla sua decisione di insegnare la teoria del creazionismo nei corsi di scienze come alternativa a quella dell’evoluzionismo. In quella lettera, Henderson ha espressamente richiesto che lo stesso tempo concesso a spiegare la dottrina creazionista, venisse dedicato anche a quella pastafariana.

Il Credo pastafariano, nato come forma di protesta, è di fatto una vera e propria religione, che si basa su precetti come: “Io preferirei davvero che tu evitassi di usare la Mia esistenza come motivo per opprimere, sottomettere, punire, sventrare e/o, lo sai, essere meschino con gli altri. Io non richiedo scacrifici, e la purezza è adatta all’acqua potabile, non alle persone” ( tra gli otto comandamenti della Chiesa Pastafariana, chiamati “Condimenti”), o “Io preferirei davvero che tu evitassi di fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te se sei uno che apprezza, ehm, cose che fanno largo uso di pelle/lubrificanti/Las Vegas. Se anche l’altra persona le apprezza (purché si rispetti il Quarto punto), allora dateci dentro, fatevi foto, e per l’amor di Mike, indossate un preservativo! In tutta onestà, è un pezzo di gomma. Se non avessi voluto che fosse piacevole farlo, avrei aggiunto delle spine, o qualcos’altro” (8° Condimento).

Da allora il pastafarianesimo ha iniziato a diffondersi, diventando una vera e propria realtà a livello globale. In Italia il primo matrimonio celebrato con rito pastafariano è andato in scena il 20 Luglio 2014 presso il rifugio Dolada nell’Alpago (uno dei tre rifugi sacri ai fedeli di questa confessione religiosa), e dopo essersi data lo statuto di associazione l’8 Novembre 2014, la Chiesa Pastafariana sta oggi lottando per essere ufficialmente riconosciuta anche dallo Stato italiano.

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