Parigi: un’auto contro le forze d’ordine

A Parigi un'auto si è scagliata contro le forze d'ordine durante il ballottaggio delle legislative; forse un ennesimo attacco terroristico che colpisce ancora la Francia.

Parigi: un’auto contro le forze d’ordine

Oggi pomeriggio, poche ore dopo la fine del ballottaggio delle legislative che ha consacrato il movimento di Emmanuel Macron, a Parigi – Champs Élysées – un’auto si è scagliata contro le forze dell’ordine presenti sul luogo. Ennesimo atto terroristico che colpisce la capitale della Francia, il protagonista della vicenda è un uomo armato che si è lanciato contro la gendarmeria che, però, è rimasto gravemente ferito; si pensa che sia stato un atto deliberato. Per fortuna non ci sono feriti tra le forze dell’ordine né tantomeno tra i civili.

Da fonti attendibili l’auto sarebbe esplosa al momento dell’impatto contro il furgone della polizia mentre l’uomo alla guida del veicolo è stato ritrovato gravemente ferito con un’arma al suo fianco. La questura avverte di evitare la zona degli Champs Elysees, dove sono state prese delle misure di cautela per quanto riguarda la fermata della metropolitana in quelle zone. L’attentatore sarebbe conosciuto dall’Intelligence francese e schedato con la sigla “S”, ovvero sospetto radicalizzato.

Dopo due mesi dall’ultimo attacco terroristico, il cuore della Francia è stato di nuovo colpito, in quell’occasione però perse la vita il poliziotto Xavier Jugele di 37 anni per mano di un’estremista islamico, Karim Cheurfi di 39 anni e furono ferite altri due poliziotti, oltre a un passante in uno scontro a fuoco con un Kalashnikov.

L’attacco è stato subito rivendicato dallo Stato Islamico, infatti sembra che l’uomo avesse già minacciato di morte un poliziotto è per questo poi interrogato.

Nel 2001 era stato condannato a vent’anni per il tentato omicidio di due poliziotti ma non scontò tutta la pena, anzi gli furono abbonati dieci anni! L’Isis, nel suo messaggio di rivendicazione, ribattezzò Abu Yousif al-Belgiki al posto di Karim Cheurfi.

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