Papa Francesco rivolgendo il suo saluto alla Conferenza internazionale per la Pace organizzata al Cairo dall’Università di Al-Azhar, usa parole dal tono impegnativo: “In quanto responsabili religiosi, siamo chiamati a…” riconoscere che la violenza a volte si traveste di sacralità, ad avere il coraggio di denunciare ogni violazione che lede la dignità umana e ciò che va contro i diritti umani, a far venire alla luce ogni tentativo di giustificare l’odio in nome della fede, condannandolo perchè falsifica in modo idolatrico Dio.
Il cuore del messaggio di Papa Francesco voleva essere fin dall’inizio la pace perchè solo questa è santa e continua il suo discorso al Cairo, in presenza delle autorità egiziane, dicendo: “nessuna violenza può essere perpetrata in nome di Dio, perché profanerebbe il suo Nome. La violenza è la negazione di ogni autentica religiosità.
Riportando il suo pensiero ai dieci comandamenti, il Santo Padre ferma l’attenzione sul comando: ‘non uccidere‘ e afferma che la civiltà si costruisce ripudiando ogni ideologia del male e della violenza, come anche di ogni interpretazione estremista che in nome del Sacro Nome di Dio, fa del male al fratello. Smontare le idee omicide ed estremiste è un dovere, mentre va affermata l’incompatibilità tra la fede vera e violenza, tra Dio e le scelte di morte.
Ahmed Al Tayyib, il Grande Imam di Al-Azhar, intervenuto alla conferenza sulla pace al Cairo ha anch’egli affermato che come il cristianesimo e l’ebraismo, anche “l’islam non è una religione del terrorismo“.
Papa Francesco è arrivato all’aeroporto del Cairo, in Egitto intorno alle 14 ad accoglierlo è stato il premier egiziano Sherif Ismail. Un saluto particolare è stato fatto da Abramo Isacco Sidrak, patriarca della Chiesa cattolica copta.
E’ questo il diciottesimo viaggio internazionale di Papa Franscesco.