Libia islamista, la minaccia: “Pronti a colpire l’UE”

Al-Ghwell, Premier libico non riconosciuto dalla Comunità Internazionale, minaccia l'UE: "Se interverrete militarmene per affondare i barconi, risponderemo con le armi". La voce del governo di Tripoli ha poi aggiunto: "Non accetteremo nuovo colonialismo"

Libia islamista, la minaccia: “Pronti a colpire l’UE”

Khalifa al-Ghwell, Premier libico non riconosciuto dalla Comunità Internazionale, è tornato a parlare della questione relativa agli immigrati che affollano le coste della Libia: “Se l’Europa verrà senza permesso nelle nostre acque e nella nostra terra, ci difenderemo”. Parole che consistono nella risposta del governo libico islamista all’eventualità ipotizzata dall’Unione Europea di affondare i barconi degli scafisti, intervenendo con azioni militari sul suolo libico per prevenire l’immigrazione clandestina.

Secondo al-Ghwell infatti, l’approccio con cui l’UE sta discutendo il problema è analogo alla “Mentalità colonialista” del ‘900, che il Premier non riconosciuto ha definito “Completamente inaccettabile nel mondo moderno”. Se l’Europa voterà a favore di un intervento militare in Libia dunque, il governo islamista ha già annunciato che darà battaglia, schierando l’esercito e rispondendo con azioni di guerra contro i soldati europei.

A riportare le parole di Khalifa al-Ghweil è stato il quotidiano britannico The Independent, attraverso il quale il Primo Ministro di Tripoli ha lanciato il suo avvertimento all’Europa: “Non possono venire a controllarci, non possiamo tornare al 1911 (anno in cui avvenne l’occupazione della Libia da parte dell’Italia, ndr), in cui erano gli stranieri a decidere cosa fare. Abbiamo le capacità di difendere le nostre acque e la nostra terra come abbiamo dimostrato nella nostra storia, e anche durante la rivoluzione”.

La rivoluzione a cui Khalifa fa riferimento sono i disordini del 2011, quando in Libia venne deposto il dittatore Muammar Gheddafi grazie all’aiuto della Nato, che poi si disinteressò completamente al problema della sua successione, proponendo governi fantoccio che diedero il via all’odierna situazione. Il Premier non riconosciuto ha concluso illustrando le soluzioni che il governo di Tripoli riterrebbe plausibili: “Ciò che serve all’Europa è aiutare questi profughi nei loro stessi Paesi, così che non dovranno affrontare viaggi pericolosi in mare. Se le cose non avverranno-conclude al-Ghwell-allora la situazione potrà solo peggiorare per l’Europa”.

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