Kumamoto: sale il numero delle vittime

A pochi giorni dal disastroso terremoto verificatosi a Kumamoto, continuano imperterrite ulteriori scosse di assestamento e problemi legati alla risoluzione delle carenze degli sfollati

Kumamoto: sale il numero delle vittime

Il terremoto di giovedì notte a Kumamoto è stato il più violento (6.5 gradi Richter e 7 d’intensità) da quello registrato l’11 Marzo 2011, che causò il dramma di Fukushima. Il sisma ha colpito l’isola del Kyushu, la più meridionale dell’arcipelago Giapponese, avendo il suo epicentro nella città Kumamoto (di oltre 700mila abitanti). La solidità antisismica delle strutture ha impedito che il bilancio delle vittime fosse ben più grave, anche se il numero di morti e dei dispersi è destinato ad aumentare costantemente.

Le squadre di soccorso sono ancora mobilitate per condurre le operazioni di ricerca e soccorso tra le macerie. Fortunatamente l’allarme tsunami è stato revocato, ma a seguito di numerose scosse di assestamento si è verificata un’eruzione “di piccola scala” sul Monte Aso, vulcano attivo della zona.

I terremoti di giovedì e venerdì hanno lasciato al buio circa 200mila famiglie nella regione, compromettendo persino le condutture dell’acqua. Il traffico è stato interrotto su alcune autostrade nelle prefetture di Kumamoto e Miyazaki, nelle quali si sono verificate numerose frane e crolli di ponti. Tutti i voli dall’aeroporto di Kumamoto sono stati annullati. Fortunatamente non sono state riscontrate anomalie nella centrale nucleare di Sendai, l’unico impianto nucleare attivo nella zona.

Dobbiamo salvare vite e fare in fretta” è questo l’appello del premier giapponese Shinzo Abe per liberare le decine di persone ancora intrappolate sotto le macerie. “Ho sentito cadere tutti i piatti sul pavimento, si sono tutti rotti”, dice un residente “sono stato preso alla sprovvista, come tutti del resto. Dopo il sisma di giovedì ho pensato che il peggio fosse passato, sono ancora sotto choc”.

Sono più di 90,000 le persone sfollate, 41 i morti accertati. I rifiugi pubblici(scuole, palestre) cominciano ad essere allo stremo riguardo il contenimento degli sfollati. Altre famiglie, con i rispettivi figli e animali domestici, preferiscono dormire in auto o in palazzi privati offerti da aziende o singoli; per la paura di rivivere nuovamente il terrore di altre scosse. Il comune di Fukuoka ha inoltre avviato una raccolta di acqua, carta igienica, pannolini, asciugamani e coperte destinati alle aree maggiormente colpite, dato le carenze di acqua, elettricità e gas.

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